Come aumentano stipendi e pensioni nel 2023 e da quanto si percepiranno effettivi aumenti: i tempi slittano rispetto a gennaio
Quando e come saranno pagati aumenti pensioni e stipendi realmente? Tempo di aumenti per stipendi e pensioni per cui sono state previste misure nella nuova Manovra Finanziaria per garantire a pensionati e lavoratori maggiore potere di acquisto con il caro vita e una inflazione crescente. Ma, stando a quanto riportano le ultime notizie, contrariamente a quanto preannunciato, probabilmente aumenti di stipendi e pensioni non saranno riconosciuti subito a inizio del nuovo anno. Vediamo perché e quando allora si potranno effettivamente avere aumenti di pensioni e stipendi.
Per le pensioni, l’Inps ha già provveduto a rendere disponibile il cedolino delle pensioni di gennaio 2023 per cui non ha chiaramente avuto tempo di effettuare i dovuti ricalcoli, per cui gli importi di pensione a gennaio saranno minori rispetto al previsto ma in alcuni casi ancor più bassi per effetto delle tasse da pagare, che soprattutto a livello locali sono aumentate.
Stesso discorso vale per gli aumenti degli stipendi per effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale, che contribuirà ancora a ridurre le tasse e aumentare gli importi netti in busta paga il prossimo anno.
Gli aumenti delle pensioni nel 2023 saranno, in generale, nell’ordine di decine di euro al mese per effetto della nuova rivalutazione al 7,3% anche se si tratta di una rivalutazione che non sarà piena per tutti, primo perché bisognerà considerare gli acconti già ricevuti per la rivalutazione anticipata al 2% per pensionati con redditi entro i 35mila euro da ottobre e a dicembre 2022, e secondo perché la rivalutazione avviene in percentuali differenti in base ai redditi percepiti e più si ha una pensione alta meno sarà l’importo della rivalutazione.
Il governo Meloni ha anche rivisto le fasce di rivalutazione pensionistica in base ai redditi, portandole da tre attuali a sei che saranno dal 2023 le seguenti:
Per gli aumenti degli stipendi, saranno invece garantiti dal nuovo taglio del cuneo fiscale che è anch’esso differente in base ai redditi percepiti: stando, infatti, a quanto stabilito dal governo Meloni, il taglio del cuneo fiscale 2023 per aumentare gli stipendi sarà del 3% per chi ha redditi fino a 25mila euro e del 2% per chi ha redditi tra 25mila e 35mila euro. Nessun aumento, invece, sarà previsto per effetto del taglio del cuneo fiscale per coloro che percepiscono stipendi annui superiori ai 35mila euro.