Quanto si riceverà di pensione tra 500-3800 euro al netto acconti, tasse e conguagli a Gennaio

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Come cambiano le pensioni tra 500-3800 euro a Gennaio al netto di acconti, tasse e conguagli: cosa prevedono novità al via e calcoli ed esempi

Quanto si riceverà di pensione tra i 500-3800 euro a Gennaio al netto di acconti, tasse e conguagli? Non solo rivalutazione automatica delle pensioni al 7,3% e aumento delle pensioni minime, salite da 525,38 euro a 600 euro il prossimo anno, come stabilito dalla nuova Manovra Finanziaria, ma solo per gli over 75 e solo per il 2023 ma anche acconti e tasse da considerare sull’importo che si riceverà effettivamente. Vediamo come e di quanto potrebbero cambiare le pensioni a gennaio.

  • Quanto si riceve di pensione tra 500-3.800 euro a gennaio al netto di acconti
  • Quanto si avrà di pensione tra i 500-3800 euro a Gennaio al netto di tasse e conguagli

Quanto si riceve di pensione tra 500-3.800 euro a gennaio al netto di acconti

Il pagamento della pensione di gennaio 2023 è in programma lunedì 2 gennaio per chi riceve l'accredito sul conto corrente bancario o postale, primo giorno non festivo dell'anno, per cui potrebbe essere visibile da martedì 3 gennaio e sarà di importo uguale a quello di dicembre 2022, non più alto come ci si aspettava ma anzi, in alcuni casi, anche più basso del previsto.

Tuttavia, per pensioni tra i 500-3800 euro a Gennaio non si avranno gli aumenti previsti perché l’Inps non ha ancora effettuato i ricalcoli sulla nuova rivalutazione al 7,3% e sarebbero comunque inferiori rispetto a quanto previsto.

Non tutte le pensioni, infatti, saranno interamente ricalcolate sul nuovo indice e cambieranno gli importi in base agli assegni iniziali di pensione percepiti. La rivalutazione sarà calcolata su percentuali differenti in base alle fasce di reddito: sei in particolare le nuove percentuali di rivalutazione decise dal governo Meloni.

Le nuove sei percentuali di rivalutazione al posto delle attuali tre saranno le seguenti:

  • del 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili;
  • dell’85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • del 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • del 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • del 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • del 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.

Gli aumenti reali delle pensioni tra 500-3.800 euro dipenderanno anche dagli acconti già ricevuti per effetto della rivalutazione anticipata al 2% calcolata da ottobre a dicembre per pensionati con redditi annui entro i 35mila euro, cioè pensioni mensili fino a 2.692 euro.

In questi casi, dunque, la rivalutazione non sarà calcolata sull’indice del 7,3% ma sul 5,3%, sottraendo il 2% già ricevuto di acconti, e con relativa percentuale rivalutativa in base al reddito, cioè al 100% e all’85%.

Ciò significa che chi percepisce una pensione di 800 euro avrà un aumento di importo rivalutato pienamente ma al 5,3%, cioè di 42 euro. Per chi prende pensioni di mille euro, l’aumento sarà di 53 euro, mentre per chi prende pensioni di 2.200 euro, l’aumento sarà di 100 euro circa.

Nessun acconto deve essere, invece, calcolato per chi percepisce pensioni dai 2.700 euro in poi per gli aumenti saranno calcolati sull’indice reale di rivalutazione al 7,3% ma secondo diverse percentuali. Per esempio, per pensioni di 3mila euro, la rivalutazione è al 53%, per cui l’aumento sarà di 116 euro circa. 

Quanto si avrà di pensione tra i 500-3800 euro a Gennaio al netto di tasse e conguagli

Per quanto riguarda le tasse, quelle che incidono particolarmente sull’importo della pensione sono Irpef sui redditi e addizionali locali, cioè Irpef comunale e regionale. Si tratta di tasse che vengono sempre calcolate sulle pensioni e che nel 2023, per quanto riguarda l’Irpef sui redditi, a gennaio nulla dovrebbe ancora cambiare, pur se il governo Meloni pensa ad una revisione delle aliquote Irpef per il pagamento delle tasse.

Si tratta, però, di un provvedimento che potrebbe eventualmente rientrare nella prossima riforma fiscale 2023, per cui eventuali incidenze sulle pensioni di nuove aliquote Irpef si potranno calcolare probabilmente da aprile, maggio 2023. 

Diversa è, invece, la situazione per le tasse relative alle addizionali locali per cui singoli Comuni e singole regioni hanno la possibilità di modificarle, aumentandole. E in molti casi le addizionali locali sono già state aumentate, riducendo così le pensioni di gennaio tra i 500-3800 euro di qualche decina di euro.

Non dovrebbero esserci, invece, conguagli di pensioni a gennaio 2023.