Quota 100 oggi deciso voto Senato passaggi
Quando sarà ufficialmente convertito in legge il decreto pensioni e quali novità aspettarsi per la quota 100: prossimi passaggi
Si va verso il voto definitivo del decreto pensioni con la quota 100. Stando a quanto riportano le ultime notizie ad oggi giovedì, la conferenza dei capigruppo del Senato avrebbe deciso per il passaggio del testo in Aula del Senato lunedì 25 febbraio. Quale sarà l’iter successivo? Quali emendamenti saranno effettivamente approvati per modificare le novità pensioni non solo di quota 100 ma anche eventualmente delle altre forme pensionistiche in discussione?
Il voto in Senato dovrebbe, dunque, essere in programma lunedì prossimo e il testo dovrebbe essere votato anche senza alcun emendamento. Sarebbero, infatti, rimasti tutti in sospeso pronti ad essere discussi alla Camera, a partire dagli emendamenti presentati per la quota 100, dall’aumento del Tfs per gli statali che decidono di andare in pensione prima con la quota 100 per portarlo da 30 a 45mila euro, ad agevolazioni per l’uscita delle donne non solo con la quota 100 ma anche con tutte le altre forme pensionistiche, senza dimenticare gli emendamenti in sospeso per modifiche proposte alle pensioni di invalidità 2019. Dopo il voto in Senato, stando alle ultime notizie, mercoledì prossimo, il testo passerà alla Camera per il voto finale.
Il voto finale alla Camera sancirà la definitiva conversione in legge ufficiale del decreto pensioni. Camera. Se le discussioni alla Camera sui nodi da sciogliere si concluderanno in breve tempo, l’intenzione del governo è quella di concludere l’iter di approvazione ufficiale del decreto ufficiale entro la prima settimana di marzo, o al massimo la seconda, fissando un termine per il 15 marzo.
E così facendo, le pensioni potrebbero essere accolte senza ritardi ed eventuali caos dal primo aprile. Se, però, le discussioni dovessero andare oltre il 15 marzo, si sarebbe comunque nei tempi, considerando che per la conversione del decreto in legge c’è tempo fino alla fine del mese di marzo considerando i 60 giorni di tempo da considerare tra l’avvio dell’iter del decreto di fine gennaio, e il voto finale, per cui ci sarebbe tempo fino a fine marzo, ma questo ritardo potrebbe provocare caos per l’accoglimento dal primo aprile delle pensioni.