Ricongiunzione contributi INPS 2022 Come funziona costi
Ricongiunzione contributi pensioni, regole INPS 2022 aggiornate. Come funziona e costi
Per andare in pensione anche con le ultime novità di quota 100, opzione donna e pensione anticipata con blocco delle aspettative si possono ricongiungere i contributi previdenziali versati in diverse gestioni. La ricongiunzione dei contributi permette a chi ha posizioni assicurative in gestioni previdenziali diverse di riunire tutti i periodi contributivi in un’unica gestione per avere una sola pensione.
La ricongiunzione deve essere richiesta dal diretto interessato e deve comprendere tutti i contributi, obbligatori, volontari, figurativi, da riscattato, che il lavoratore ha maturato in almeno due diverse forme previdenziali fino al momento del raggiungimento della pensione, e può essere gratuita, come nel caso della quota 100, ma nella maggior parte dei casi, è onerosa.
Per la ricongiunzione dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali, infatti, potrebbe essere richiesta una spesa anche elevata, che dipende da età, sesso del richiedente, numero di anni da ricongiungere e collocazione temporale dei periodi da recuperare. Vediamo quali sono le regole Inps per la ricongiunzione dei contributi previdenziali.
La ricongiunzione che permette di trasferire in un solo ente i contributi previdenziali versati in più enti per ottenere una pensione unica era gratuita fino al 2010 per i dipendenti di enti soppressi con legge regionale o statale collocati presso un altro ente iscritto alla Gestione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap).
Stando alle ultime notizie, anche per ricongiungere i contributi Inps-Inpdap è previsto un costo. In particolare, per calcolare il costo della ricongiunzione bisogna effettuare un primo calcolo della pensione solo sui contributi presenti nella gestione di destinazione e un secondo calcolo della pensione considerando tutti i contributi dell’interessato. L’ammontare della somma finale risulta dalla differenza tra i due calcoli.
Sono soggetti al calcolo retributivo: i contributi versati fino al 31 dicembre 1992, per la cosiddetta Quota A di pensione (il calcolo della Quota A si basa sugli ultimi 5 anni di stipendio e sulle settimane versate sino al 31 dicembre 1992); i contributi versati fino al 31 dicembre 1995, per la Quota B di pensione, se l’interessato, alla stessa data, ha meno di 18 anni di contributi (il calcolo della Quota B si basa sugli ultimi 10 anni di stipendio e sulle settimane versate sino al 31 dicembre 1995); e i contributi versati fino al 31 dicembre 2011, per la Quota B di pensione, se l’interessato, al 31 dicembre 1995, ha oltre 18 anni di contributi.
Per i contributi da ricongiungere soggetti al calcolo contributivo, il calcolo dell’onere si esegue considerando come riferimento la retribuzione pensionabile degli ultimi 12 mesi; moltiplicando la retribuzione per gli anni da ricongiungere e per l’aliquota contributiva (32,95% per l’Inpdap, 33% per l’Inps Fondo pensioni lavoratori dipendenti), e sottrarre dall’onere risultante i contributi da trasferire.
La ricongiunzione è onerosa anche per coloro che chi versa i contributi a Inarcassa e non può essere parziale ma deve interessar tutti i periodi assicurativi accreditati all’atto della domanda presso le diverse gestioni previdenziali: contributi obbligatori, volontari, figurativi, da riscatto.
La domanda di ricongiunzione deve essere presentata prima della liquidazione del trattamento pensionistico da parte di Inarcassa e devono esservi indicati tutti i periodi previdenziali del titolare e tutte le gestioni previdenziali presso cui sono accreditati i contributi ed i periodi da ricongiungere. A Inarcassa bisogna presentare anche tutte le dichiarazioni reddituali dovute fino all'anno antecedente la domanda.
Entro i sessanta giorni successivi alla ricezione della domanda di ricongiunzione, Inarcassa richiede alla/e gestione/i interessata/e tutti gli elementi necessari alla costituzione della posizione previdenziale. La risposta da parte degli altri enti deve pervenire entro novanta giorni dalla data della richiesta. Una volta ricevuti tutti i dati, Inarcassa comunica all'associato l'ammontare dell'eventuale onere a suo carico e le possibili rateizzazioni.