Come e perché la delega fiscale e relativa riforma si prepara a cambiare effettivamente le pensioni in attesa sempre più una riforma pensioni strutturale concreta
Come la riforma fiscale cambierà di più pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità rispetto alla riforma delle pensioni stesse? La riforma delle pensioni 2024 tanto annunciata dal governo Meloni in campagna elettorale sembra bloccata: diverse novità pensioni annunciate con il Decreto Lavoro approvato lo scorso primo maggio sono saltate, gli incontri tra governo e sindacati avviati a inizio anno sono poi stati bloccati, le risorse economiche necessarie per la reale approvazione di novità pensioni strutturali mancano.
Ora a fine mese, stando a quanto riportano le ultime notizie, dovrebbero ripartire gli incontri tra governo e sindacati ma più che appuntamenti pronti a tracciare linee da seguire si preannunciano come appuntamenti per impostare il lavoro da portare avanti per le pensioni e si tratta di un percorso che potrebbe essere molto lungo, considerando la mancanza di soldi.
Nell’attesa di una vera e propria definizione di una riforma delle pensioni strutturale che riveda gli attuali requisiti pensionistici consideranti troppo rigidi tanto per la pensione di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi) quanto per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne senza alcun requisito anagrafico specifico), si va verso una nuova riforma fiscale che potrebbe effettivamente cambiare le pensioni. Vediamo come.
In particolare, il governo vuole ridurre le attuali quattro aliquote Irpef portandole a tre ma diverse sono ancora le ipotesi in discussione sulle tre nuove aliquote da approvare in base ai diversi scaglioni di reddito.
Le quattro aliquote Irpef ora in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:
Per chi ha invece redditi annui sui circa 25mila euro, si verificherebbe un aumento di tasse di ben 300 euro, mentre non ci sarebbe alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, per cui resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.
Altra ipotesi di revisione Irpef prevederebbe le seguenti aliquote:
Altra ipotesi di revisione Irpef prevederebbe le seguenti tre nuove aliquote:
Ultima ipotesi di revisione Irpef proposta nella nuova riforma fisco prevede le seguenti nuove aliquote:
La nuova riforma del Fisco si prepara a cambiare pensioni di reversibilità, vecchiaia a invalidità anche con nuove detrazioni e nuove deduzioni annunciate. Si tratta di un piano di revisione che potrebbe portare ancora una volta a modificare gli importi delle pensioni percepiti.
Per quanto riguarda le detrazioni, l’ipotesi al momento al vaglio prevede uno schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:
Quando, infatti, si riduce l’imponibile ai fini fiscali, si abbassa il reddito e quindi anche le tasse da pagare sono minori. Per le pensioni, le eventuali nuove deduzioni potrebbero agire direttamente sull’importo di determinati trattamenti pensionistici o di pensioni percepite da chi ha problemi particolari e riguardare spese mediche, o per trasporto, o spese per ausili, come girelli per camminare o stampelle, sedie a rotelle, ecc.