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Posizioni del governo su aumento pensioni e uscite anticipate 2023 all’indomani del nuovo incontro con i sindacati: temi affrontati
All’indomani del nuovo incontro tenutosi tra governo e sindacati, poche sembrano essere le novità rispetto alle attese e se secondo il segretario della Cgil, Maurizio Landini, si è trattato di un incontro che non ha risolto i problemi, non sono stati dati numeri nè indicazioni, per il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, si è tratta di un incontro positivo, potenzialmente decisivo, in cui il governo si è impegnato a un confronto strutturato e permanente con le parti sociali. Vediamo allora cosa è stato detto su riforma pensioni 2023 anticipata e importi tra Governo-Sindacati.
Il governo apre ad aumenti concreti delle pensioni: dopo la decisione di erogare a tutti i pensionati con redditi annui entro i 35mila euro un bonus una tantum di 200 euro per sostenere questa categoria di persone, insieme a lavoratori ed altre, si preparano ad arrivare ulteriori aumenti, sempre più necessari per dare maggiore potere di acquisto in un momento economico-finanziario molto difficile per tutti.
Gli aumenti per le pensioni potrebbero seguire una duplice strada, quella di un nuovo bonus sempre di 200 euro e fino a fine anno per poi lasciare spazio ad un nuovo taglio del cuneo fiscale nella prossima riforma fiscale 2023 per ridurre le tasse e aumentare di conseguenza gli importi delle pensioni.
Al momento è ancora incerta l’entità dell’aumento degli importi di pensione che sarà deciso, ma la certezza è che la misura sarà approvata entro la fine di questo mese di luglio.
Il governo ha, infatti, confermato il piano di varare un nuovo decreto legge entro luglio e, dal canto loro, i sindacati hanno avanzato richieste specifiche per:
Se durante l’incontro tra governo e sindacati è stata confermata l’intenzione di aumentare le pensioni, nessuna novità particolare sarebbe stata affrontata per una riforma pensioni anticipate 2023.
Nulla, infatti, sarebbe stato detto sulle nuove possibilità di uscite anticipate nel 2023 per evitare il pieno ritorno alla Legge Fornero, una volta esaurita il 31 dicembre 2022 anche la possibilità di uscita prima con quota 102 a 64 anni di età e con 38 anni di contributi.
Le uniche possibili soluzioni di pensione anticipata 2023 sono quelle di proroga (e forse estensione) di ape social e opzione donna da rendere strutturale. Al momento, però, non c’è ancora alcuna conferma in merito e comunque una riforma pensioni 2023 che riveda del tutto l’attuale riforma pensionistica sembra ben lontana, di nuovo.