due sorprese pensioni 2022 confermata probabile
Due nuove sorprese già nel 2022 per le pensioni mentre si attendono modifiche e novità per pensioni 2023: cosa cambia e cosa aspettarsi
Le aspettative per una riforma pensioni 2023 si affievoliscono con il passare del tempo: all’indomani del nulla di fatto in riferimento a novità pensioni nel Def presentato, Documento di Economia e Finanza che anticipa le misure della prossima Legge di Bilancio, e dello stop degli incontri tra governo e sindacati, sembra che anche quest’anno si chiuderà con un nulla di fatto sulle pensioni.
E si tratta di una previsione che potrebbe essere confermata soprattutto dopo la posizione espressa qualche settimana fa dall’Ue, secondo cui non sarebbe affatto il momento di intervenire in Italia sulla legge Fornero per le pensioni, che nonostante la sua rigidità riesce comunque a garantire sostenibilità finanziaria. Ma nell’attesa di una riforma pensioni 2023 ci sono già due soprese nel 2022, una confermata e l’altra molto probabile. Vediamo di cosa si tratta.
La prima sorpresa del 2022 per le pensioni già confermata è la nuova legge che permette già di andare in pensione anticipata di qualche anno a determinate categorie di persone. Si tratta del nuovo ammortizzatore pensionistico che permette ai lavoratori dipendenti di imprese in crisi di uscire prima fino a tre anni, percependo una indennità di importo quasi pari alla pensione fino al raggiungimento dei normali requisiti per andare in pensione.
Possono andare in pensione anticipata di 3 anni coloro che raggiungono entro il 31 dicembre 2024 i requisiti per andare in pensione di vecchiaia, cioè 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi o chi raggiunge almeno 62 anni di età e matura i requisiti contributivi per la pensione anticipata ordinaria, cioè 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e per andare in pensione prima con il nuovo ammortizzatore pensionistico, i lavoratori interessati devono prestare un consenso scritto.
La domanda per andare in pensione anticipata di 3 anni per dipendenti di imprese in crisi deve essere presentata all’Inps dall’azienda almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto di lavoro con i lavoratori interessati.
L’approvazione a sorpresa della nuova legge per andare in pensione anticipata di tre anni significa che il governo sa che vi è la necessità di riformare l’attuale sistema delle pensioni per permette di andare in pensione prima rispetto ai normali requisiti pensionistici oggi richiesti e soprattutto alcune categorie di lavoratori, ma mancando ancora le risorse economiche per una riforma strutturale delle pensioni, ricorre, ancora una volta, ad una soluzione tampone.
Altra sorpresa per le pensioni che potrebbe essere confermata prima del 2023 in quest’anno 2022 è un aumento dell’importo pensionistico che potrebbe arrivare o in un’unica soluzione o in più tranche da settembre a dicembre.
Dopo il bonus di 200 euro di luglio una tantum e confermata la nuova rivalutazione delle pensioni nel 2023 con indice definitivo all’1,9% invece che all’1,7% di quest’anno 2022 si parla anche di un nuovo bonus, sempre dell’importo di 200 euro, che potrebbe essere erogato o una sola volta o in diverse tranche.
Se il nuovo bonus dovesse essere erogato in un’unica soluzione, verrebbe pagato a dicembre ai pensionati. Se, invece, dovesse essere erogato diverse tranche, da settembre a dicembre, i pensionati avrebbero 50 euro in più al mese negli ultimi quattro mesi di quest’anno. In ogni caso, come deciso per il bonus 200 euro una tantum di luglio, anche il nuovo importo maggiore spetterebbe a chi percepisce pensioni entro i 35mila euro annui.