Riforma pensioni 2023, quando e su quali temi incontro tra Sindacati-Governo Draghi è previsto

di Marianna Quatraro pubblicato il
Riforma pensioni 2023, quando e su quali

Aumento dell’inflazione e dei prezzi e necessario aumento delle pensioni: in programma nuovo incontro tra governo e sindacati

Governo Draghi e sindacati pronti ad un nuovo incontro per discutere di riforma delle pensioni 2023, tema ormai al centro dell’interesse di tutti e non solo più per quanto riguarda la necessità di una revisione delle norme attuali per andare in pensione al fine di uscire prima, ma anche per prevede aumenti sempre più necessari attualmente per le pensioni, soprattutto più basse. Vediamo allora quando e di cosa si palerà durante il prossimo incontro tra sindacati e governo.

  • Quando ci sarà nuovo incontro tra sindacati e governo Draghi per riforma pensioni 2023
  • Temi al centro nuovo incontro tra sindacati e governo Draghi riforma pensioni

Quando ci sarà nuovo incontro tra sindacati e governo Draghi per riforma pensioni 2023

Stando a quanto riportano le ultime notizie, il nuovo incontro, tanto auspicato, tra sindacati e governo Draghi per discutere di riforma pensioni 2023 dovrebbe essere in programma entro la prossima settimana, vale a dire a metà luglio.

Temi al centro nuovo incontro tra sindacati e governo Draghi riforma pensioni

Secondo le anticipazioni, al centro del nuovo incontro tra governo Draghi e sindacati ci sarà l’aumento degli stipendi e delle pensioni, o con taglio del cuneo fiscale, o con nuovo bonus o con entrambe. 

Il capogruppo alla Camera di LeU, Federico Fornaro, ha sottolineato come i dati dell’Istat sull’inflazione all’8% dovrebbero far riflettere il governo, considerando che tale crescita pesa sui bilanci e sui consumi delle famiglie e che i 200 euro una tantum previsti possono servire in una prima fase ma serve comunque un provvedimento strutturale che aumenti gli stipendi e le pensioni soprattutto per sostenere le fasce più deboli della popolazione e del ceto medio.

In particolare, per aumentare le pensioni e rendere più forte il potere di acquisto dei pensionati contro inflazione e prezzi alle stelle, l’idea in circolazione era quella di prevedere un ulteriore bonus da 200 euro da erogare ai pensionati da settembre a dicembre.

Un importo complessivo che, però, ancora non si sa se corrispondere in un’unica soluzione, e in tal caso potrebbe essere dato a tutti direttamente a dicembre, o diviso in più tranche da 50 euro al mese da settembre a dicembre, aumentando così gli importi di pensione di 50 al mese. Anche in questo caso, però, il bonus non spetterebbe a tutti ma solo a pensionati con redditi entro i 35mila euro annui.

Il nuovo incontro tra sindacati e governo non sarà, dunque, dedicato alle pensioni vere e proprie, e quindi alla riforma pensioni 2023 per uscire prima rivedendo le attuali forme pensionistiche, ma l’obiettivo è salvaguardare il potere di acquisto degli stipendi e delle pensioni contro il galoppante aumento dell’inflazione, mai stata così alta dal 1986, considerando anche che ci sarebbero 10 miliardi di euro disponibili, derivanti da un maggior gettito Iva e maggiori controlli fiscali.
 
Bisogna ora capire dove e come investire questi 10 miliardi di euro con il nuovo decreto di fine luglio ma che potrebbe avere valenza retroattiva. Nulla, dunque, è al momento in programma per quanto riguarda le novità per pensioni anticipate e non sono neppure previsti incontri in tal senso tanto che si spera che dopo l’estate, magari a settembre, sarà convocato un nuovo tavolo tra governo Draghi e sindacati per discutere proprio di nuove pensioni anticipate e da rendere strutturali nel 2023.