Quali sono i reali effetti che le novità per stipendi, pensioni e fisco avranno davvero sui cittadini e fino a che punto saranno sempre vantaggiosi
Quali reali effetti avranno per i cittadini riforma di stipendi, pensioni e fisco 2022-2023? Il governo Draghi ha annunciato per la fine del mese di luglio l’arrivo di un nuovo decreto aiuti con misure per cittadini, famiglie, pensioni e lavoro contro caro prezzi e inflazione nonché ulteriori interventi proporzionati al reddito, urgenti e strutturali.
Stando a quanto al momento annunciato, i nuovi provvedimenti dovrebbero prevedere misure di salvaguardia del potere di acquisto dei redditi e prossime misure da inserire nella nuova Legge di Bilancio, a partire dal nuovo taglio del cuneo fiscale per una riduzione delle tasse e aumenti conseguenti sia di stipendi che si pensioni.
In particolare, per gli aumenti degli stipendi, fino alla fine del 2022, sono previsti possibile ulteriore bonus di 200 euro strutturale fino a dicembre, ogni mese, per poi definire nel 2023 un nuovo taglio del cuneo fiscale, che dovrebbe garantire aumenti medi di 80 euro in busta paga, con raddoppio dello sgravio fiscale dallo 0,8% all’1,6%.
Ad aumentare gli stipendi entro quest’anno, ma anche il prossimo, anche i rinnovi contrattuali Ccnl che si attendono, dopo il rinnovo già avvenuto di alcuni contratti, come quello della Sanità, nonché la possibile introduzione del salario minimo, forse a 9 euro lordi all’ora, anche se al momento non si tratta di una misura appoggiata da tanti.
Agli aumenti degli stipendi si affiancano gli aumenti delle pensioni, anche in questo caso con ulteriore bonus di 200 euro che potrebbe ancora essere riconosciuto ai pensionati fino alla fine dell’anno per poi definire, come anticipato, un ulteriore elemento strutturale di aumento degli importi pensionistici nel 2023 insieme alla nuova rivalutazione delle pensioni con indice più alto.
E poi ci sono le misure di una riforma fiscale anche da definire nel dettaglio, tra taglio del cuneo fiscale per ridurre tasse da pagare e con conseguenti aumenti in busta paga per i lavoratori, nuove aliquote di tassazione, più alte, per prodotti finanziari come Bot, Btp, azioni, obbligazioni, decontribuzione per aziende che assumono, novità per il catasto.
Gli interventi che il governo sta mettendo a punto, imminenti e per il prossimo anno, riguardano solo ed esclusivamente incentivi e sostegni per cittadini, lavoratori e pensionati. Del resto, riuscire a garantire soldi in più fa tirare un sospiro di sollievo a tanti.
Dunque, gli effetti che riforma per stipendi, pensione e fisco 2022-2023 avranno sui cittadini sono decisamente positivi e vantaggiosi, considerando che aumentando i redditi e riducendo le tasse si possono avere più soldi effettivi a disposizione.
Tuttavia, potrebbero esserci casi in cui gli effetti reali di riforma stipendi, pensioni e fisco 2022-2023 non saranno poi così positivi. Aumentando i redditi da lavoro, ma anche le pensioni, potrebbero aumentare anche i valori Isee e all’aumentare dell’Isee, come ben noto, si rischia di perdere alcune agevolazioni, detrazioni e sconti che si possono ottenere solo con un Isee più basso.
Inoltre, considerando che dal valore Isee dipende anche, per esempio, l’erogazione dell’importo di assegno unico per figli, se, per esempio, gli aumenti degli stipendi fanno passare da una fascia di reddito Isee ad un’altra, si rischia di subire una riduzione dell’assegno unico, cosa che però non accadrebbe per i redditi più bassi.
Dunque, i reali effetti che riforma stipendi, pensioni e fisco 2022-2023 avranno sui cittadini saranno diversi a seconda delle fasce di reddito di appartenenza.