Nuove proposte e idee trainante soprattutto dalle varie forze politiche ma anche da alcuni esperti. E la posizione del Governo Draghi.
Si continua a discutere di riforma pensioni pur se una riforma pensioni 2023 probabilmente non ci sarà entro la fine di quest’anno. Non solo, infatti, non è stato ancora convocato alcun nuovo tavolo tra governo e sindacati per la ripresa delle discussioni sulle pensioni ma dall’Ue, durante la settimana scorsa, non sono arrivati segnali incoraggianti sulla possibilità di una riforma delle pensioni in Italia.
Nessun appoggio dall’Europa, infatti, ad una riforma che potrebbe minare la sostenibilità finanziaria che la riforma Fornero di oggi riesce a garantire e che dovrebbe essere lasciata ancora così com’è. Tuttavia, i partiti politici continuano ad avanzare proposte di novità pensioni tra quota 104 e modifiche opzione donna. Il Governo prende, però, ancora tempo.
Si tratterebbe, anche in questo caso però, di una soluzione temporanea mentre la vera riforma delle pensioni, secondo Forza Italia, dovrebbe prevedere misure strutturali sia per tutelare i lavoratori over 60 e sia per tutelare soprattutto i giovani lavoratori.
La quota 104 per la riforma delle pensioni, secondo Forza Italia, potrebbe affiancare la quota 41, già rilanciata dalla Lega, per permettere a tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi e indipendentemente dal requisito anagrafico.
Rendere strutturale l’opzione donna per permettere sempre alle lavoratrici sia dipendenti che autonome di andare in pensione prima, rispettivamente, a 58 e 59 anni di età e con 35 anni di contributi è, invece, una richiesta avanzata da più parti.
I diversi partiti politici sembrano, infatti, essere tutti concordi sulla ipotesi di rendere opzione donna strutturale e sempre mantenendo il ricalcolo contributivo della pensione finale che se da una parte potrebbe implicare perdite sull’assegno finale della lavoratrice che decide di andare in pensione prima, dall’altra contribuisce comunque a rendere il sistema sostenibile.