Scivoli per le pensioni anticipate, al via ora 2 importanti possibilità e modifiche per tanti italiani

di Marianna Quatraro pubblicato il
Scivoli per le pensioni anticipate, al v

Scivoli pensioni anticipate importanti modifiche italiani

Cosa prevedono i due nuovi scivoli per andare in pensione anticipata confermati per tanti italiani: norme in vigore e chiarimenti

Quali sono le 2 importanti possibilità di scivoli per le pensioni anticipate e modifiche per tanti italiani? Ancora soluzioni temporanee di pensioni anticipate in attesa di una vera e propria riforma delle pensioni strutturale che riveda gli attuali requisiti per l’uscita.

Stando, infatti, a quanto previsto dalle leggi in vigore, i requisiti attuali richiesti sono di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per andare in pensione di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, a prescindere dal requisito anagrafico. Ci sono, però, diverse possibilità oggi di uscita anticipata con due nuove importanti possibilità. Vediamo di che si tratta.

  • Scivoli per pensioni anticipate 2023 proroga Isopensione come funziona 
  • Al via contratto di espansione 2023 come scivolo pensione anticipata proroga e condizioni 

Scivoli per pensioni anticipate 2023 proroga Isopensione come funziona 

In tema di uscite anticipate, le due nuove importanti possibilità al via in realtà tanto nuove non sono. Si tratta, infatti, di proroghe confermate per due scivoli pensionistici già in vigore. Stiamo parlando di isopensione e contratto di espansione. 

Partendo dall’isopensione, il decreto Milleproroghe ha proroga ancora la possibilità di accedere all'isopensione, fino al 2026, con un anticipo fino ad un massimo di 7 anni rispetto ai normali requisiti richiesti per l’accesso alla pensione. 

Ciò significa che i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato in esubero che raggiungono i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei 4 anni successivi alla cessazione dal rapporto di lavoro, 7 anni per l'arco temporale dal 2018 al 2026, possono chiedere l’uscita anticipata con isopensione e possono essere ammessi all'isopensione anche i dirigenti in esubero sulla base di un accordo firmato da un'associazione sindacale stipulante il contratto collettivo di lavoro della categoria.

L’isopensione consente di andare in pensione prima fino a 7 anni a lavoratori dipendenti di aziende con almeno 15 dipendenti e si tratta di un sistema valido solo dopo che azienda e relative organizzazioni sindacali raggiungono specifico accordo.

Nell’accordo tra azienda e organizzazioni sindacali deve essere riportato il numero dei lavoratori in esubero e il termine entro i quali deve concludersi il programma di esodo, dopodicchè l'accordo raggiunto deve essere presentato dall’azienda all'Inps che, a sua volta, verifica i requisiti pensionistici dei lavoratori che hanno aderito al pensionamento anticipato e gli impiegati d’azienda che devono essere almeno 15.

La domanda di isopensione deve essere accompagnata dalla presentazione di una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità per gli obblighi assunti nei confronti dei lavoratori e dell'Inps.

Contestualmente al pagamento della somma prevista di scivolo, l’azienda paga al lavoratore che decide di andare in pensione anticipata con l’Isopensione anche contributi previdenziali utili ai fini pensionistici e sempre fino alla maturazione dei normai requisiti pensionistici.

Al via contratto di espansione 2023 come scivolo pensione anticipata proroga e condizioni 

Altro scivolo prorogato che permetterà ancora di andare in pensione anticipata fino a 5 anni, già stipulato per dipendenti di Coop Alleanza 3.0., è il contratto di espansione: si tratta di una misura per le aziende con più di 1.000 dipendenti con progetti di riorganizzazioni o ristrutturazioni aziendali e che vogliono agevolare l’esodo anticipato dei dipendenti più vicini alla pensione, per favorire, allo stesso tempo, assunzioni di nuovi giovani per far fronte alla disoccupazione giovanile.

Il contratto di espansione per agevolare l’uscita prima di alcuni dipendenti vale per aziende che hanno almeno 250 unità (calcolate complessivamente in caso di reti di imprese stabili) e aziende con almeno 500 dipendenti. La Legge di Bilancio ha esteso tale possibilità per il 2023 anche alle aziende di qualsiasi settore con almeno 50 dipendenti e alle reti di imprese che hanno tale soglia dimensionale.

La domanda per avere il Contratto di espansione per andare in pensione prima deve essere presentata all’Inps da parte dall’azienda previo accordo tra sindacati e Ministero del Lavoro sul piano di riorganizzazione aziendale ed esodo di lavoratori vicini alla pensione e conseguente assunzione di nuovi giovani.

In particolare, i datori di lavoro devono trasmettere alla struttura Inps di competenza territoriale la copia del contratto di espansione sottoscritto presso il Ministero del Lavoro e il modulo di Richiesta di accreditamento e variazione dell’indennità mensile, accompagnata dalla domanda di autorizzazione all’accesso al PRATd (Portale delle prestazioni atipiche) per la gestione del piano di uscita anticipata, indicando in esso il personale o il delegato individuato dall’azienda per procedere all’operazione.

Il datore di lavoro ha anche l’obbligo di fare una fideiussione bancaria e di un versamento mensile all'Inps come garanzia di erogazione dell'indennizzo di accompagnamento alla pensione e di versamento della contribuzione figurativa. La procedura di accreditamento con Inps e di invio degli elenchi dei dipendenti aderenti è telematica. 

Dopodicchè lo stesso Inps procede a verifiche e controlli della realtà aziendale per cui è stato chiesto l’esodo di alcuni lavoratori.

Il lavoratore che va in pensione anticipata con il contratto di espansione percepisce come scivolo di accompagnamento alla pensione finale una indennità pari al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro e la prestazione viene erogata per 13 mensilità. 

Possono andare in pensione anticipata con contratto di espansione 2023 i lavoratori di specifiche aziende (come spiegato) che soddisfino i seguenti requisiti:

  • siano assunti con contratto a tempo indeterminato;
  • risultino iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD) o alle forme sostitutive o esclusive dell’Assicurazione generale obbligatoria, gestite dall’Inps;
  • abbiano risolto consensualmente il rapporto di lavoro entro il 30 novembre 2022, per i piani di esodo riferiti al 2022 ed entro il 30 novembre 2023 per i piani riferiti al 2023;
  • abbiano manifestato esplicito consenso di adesione all’accordo tra il datore di lavoro e le organizzazioni sindacali aziendali;
  • si trovano a non più di 60 mesi (5 anni) dalla prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contribuzione) e pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.