Tutti gli aumenti (e di quanto saranno) previsti ancora quest'anno per le pensioni tra 500-2mila euro

di Marianna Quatraro pubblicato il
Tutti gli aumenti (e di quanto saranno)

quanto quando aumentano pensioni corso anno

Quali sono provvedimenti, modifiche e tasse che potrebbero ancora modificare gli importi delle pensioni nel corso dell’anno

Di quanto aumentano ancora e quando le pensioni tra i 500-2mila euro nel corso di quest'anno? Dopo la nuova rivalutazione delle pensioni 2023, i bonus una tantum già riconosciuti lo scorso anno, aumenti delle imposte locali e calcolo delle trattenute, potranno ancora cambiare nel corso dell’anno gli importi delle pensioni per effetto di diverse misure già ufficiali e in arrivo. Vediamo quali sono, cosa prevedono e quali saranno gli aumenti che determineranno sul calcolo delle pensioni. 

  • Aumento pensioni minime ancora atteso
  • Quanto e quando aumentano le pensioni tra 500-2mila euro con rimborsi
  • Aumento pensioni tra 500-2mila euro con nuova riforma fiscale
  • Di quanto aumentano mensilità aggiuntive pensioni tra i 500-2mila euro quest'anno

 
Aumento pensioni minime ancora atteso

I primi aumenti attesi per le pensioni riguardano certamente le pensioni minime: nonostante l’approvato aumento, si attende ancora il relativo pagamento e, infatti, come precisato dall’Inps, anche per il mese di maggio sono saltati i pagamenti degli aumenti delle pensioni minime.

Probabilmente gli aumenti delle pensioni minime saranno pagati nel mese di giugno sia per la pensione minima, il cui importo è aumentato, e sia per gli over 75, che devono invece ancora ricevere l'adeguamento all'aumento fino a circa 600 euro al mese.

In particolare, per le pensioni di giugno non dovrebbero particolari novità e aumenti se non, appunto, per le pensioni minime per cui dovrebbero finalmente arrivare gli aumenti degli importi per i percettori di pensione minima di 563,74 euro, che attendono la rivalutazione del 120%, passando a 572,20 euro, e per gli over 75, per cui gli aumenti previsti dovrebbero portare le pensioni a quasi 600 euro mensili, più precisamente 597 euro, fino a fine anno.

Quanto e quando aumentano le pensioni tra 500-2mila euro con rimborsi

Nel corso di quest’anno sono previsti aumenti delle pensioni anche per i rimborsi del 730 2023. Generalmente, a differenza dei lavoratori dipendenti, per i pensionati il rimborso 730 viene effettuato direttamente dall’Inps e in tal caso viene accreditato la seconda mensilità successiva alla data di consegna della domanda. Per esempio, se il 730 viene presentato entro il 31 maggio, il rimborso viene pagato a luglio, se il 730 viene presentato a giugno, il rimborso si riceve ad agosto e così via.

Aumento pensioni tra 500-2mila euro con nuova riforma fiscale

Le pensioni tra i 500-2mila euro si preparano a cambiare ancora nel corso dell’anno per la nuova riforma del fisco, che modificherà le aliquote Irpef per cui gli importi netti delle pensioni percepiti potrebbero cambiare. L’obiettivo del governo è, infatti, quello di ridurre le attuali aliquote Irpef di tassazione sui redditi portandole da quattro a tre e una nuova tassazione implicherebbe nuovi importi di pensione netta percepiti.

Le attuali quattro aliquote Irpef in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
La prima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, coloro che con redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè chi ha pensioni tra 2.150 euro circa e 3.700 euro al mese circa, avrebbero decisi aumenti dei loro importi mensili, considerando che l’aliquota Irpef si ridurrebbe di ben 8 punti percentuali scendendo dal 35% al 27%. 

Sarebbero, invece, penalizzati coloro che percepiscono redditi annui sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe essere aumento di tasse di ben 300 euro, mentre non ci sarebbe alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, per cui resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.

Altro schema di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • aliquota al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • aliquota al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, chi ha redditi da 25mila euro all’anno avrebbe pensioni più alte perchè pagherebbe circa 200 euro di tasse in meno, per arrivare fino a circa 700-1000 euro per chi ha redditi più alti.

Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti tre nuove aliquote:

  • aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • aliquota del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • aliquota del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Anche in questo caso, sarebbe agevolato chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro, mentre ci rimetterebbe chi redditi tra i 15mila e 28mila euro, per cui l’aliquota di tassazione salirebbe dall’attuale 25% al 27% e nulla cambierebbe ancora per la fascia di redditi più bassa per cui bisognerebbe, invece, effettivamente lavorare. 

Ultima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, chi ha redditi tra i 15mila e i circa 30mila euro sarebbe avvantaggiato, per una riduzione delle tasse da pagare e contestuali aumenti degli importi netti che, secondo alcune simulazioni, potrebbero oscillare tra i circa 50-60 euro per i redditi più bassi, per arrivare fino a 800-1.200 euro per chi ha redditi più alti.

Insieme alla revisione delle aliquote Irpef, ad incidere sugli importi delle pensioni tra 500-2mila nel corso dell’anno potrebbe essere anche la revisione delle detrazioni. Anche questa misura sarà inserita, come annunciato, nella prossima riforma fiscale.

Al momento è ancora incerto come il governo intenderà lavorare in tal senso, ma le ipotesi parlano di definizione di percentuali di detrazioni variabili in base ai redditi percepiti. L’ipotesi di modifica al vaglio del governo prevede le seguenti detrazioni:

  • del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.

Di quanto aumentano mensilità aggiuntive pensioni tra i 500-2mila euro quest'anno

Per quanto riguarda gli aumenti delle mensilità aggiuntive delle pensioni, cioè tredicesima e quattordicesima (a chi spetta perché non tutti i pensionati hanno diritto a riceverla), per quest'anno non cambia nulla e non sono previsti aumenti ma potrebbe cambiare qualcosa il prossimo anno se il governo approva l’effettiva nuova detassazione su cui sta lavorando.

Stando, infatti, a quanto riportano le ultime notizie, il governo Meloni sarebbe al lavoro per detassare tredicesime e quattordicesime di pensione per permettere ai pensionati di ricevere le loro mensilità aggiuntive di importi maggiori. Per farlo, però, servono risorse economiche al momento non disponibili, per cui bisognerà attende l’autunno e la presentazione della Nota di aggiornamento al Def per capire se ci saranno ulteriori margini di lavoro per tagliare le tasse sulle tredicesime e sulle quattordicesime.