Come cambiano le tredicesime già sicuramente a dicembre e cosa potrebbe cambiare ancora per aumentarle ulteriormente
Per chi e come un aumento della tredicesima per gli stipendi è già sicuro, mentre un secondo è probabile? La discussione sugli aumenti degli stipendi continua ad essere incentrata sul taglio del cuneo fiscale fino al 7% da confermare e prorogare per il prossimo anno e da calcolare anche sulle mensilità aggiuntive.
Nel frattempo, si preparano a cambiare già, aumentando, le tredicesime degli stipendi, che equivalgono ad un dodicesimo della retribuzione lorda annuale ed è calcolata sui mesi effettivi di lavoro.
Per calcolare la tredicesima bisogna, dunque, moltiplicare la retribuzione lorda mensile per il numero di mesi lavorati e dividere il risultato per 12. Vediamo perché aumenta a dicembre la tredicesima di alcuni lavoratori.
Sulle tredicesime di dicembre si applica, infatti, il taglio del cuneo fiscale al 3% per i redditi fino a 25mila euro annui lordi (pari a 1.923 euro lordi al mese) e del 2% per redditi compresi tra 25mila e 35mila euro annui lordi (pari a 2.692 euro lordi al mese).
Ciò significa, per esempio, che una tredicesima di 1.500 euro, a dicembre quest’anno sarà più alta di 45 euro, una tredicesima di 1.800 euro diventerà di 1.854, una tredicesima di 1.900 euro sarà di 1.957 euro.
Chi ha diritto ad una tredicesima di 2.200 euro, l’aumento certo a dicembre quest’anno sarà di 44 euro che salgono a 50 euro per chi ha una tredicesima di 2.500 euro e fino a 54 euro circa per chi prende una tredicesima di 2.692 euro.
Coloro che hanno tredicesime superiori ai 2.692 euro non hanno diritto ad alcun nuovo aumento della mensilità aggiuntiva di dicembre per effetto del taglio del cuneo fiscale.
All’aumento già certo da calcolare sulle tredicesime degli stipendi potrebbe aggiungersene un altro molto probabile. Il governo è, infatti, al lavoro per garantire ai lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi ulteriori aumenti e per le tredicesime si pensa o ad una nuova detassazione o al riconoscimento di un nuovo bonus una tantum.
La detassazione dovrebbe interessare comunque lavoratori dipendenti entro la soglia di redditi dei 25mila-35mila euro e dovrebbe essere al 15%. In questo caso, i lavoratori avrebbero aumenti da qualche decina a qualche centinaia di euro in più. Per esempio, prendendo il caso di un lavoratore con un reddito di 20mila euro annui, la tassazione si ridurrebbe da 400 a 240 euro, con un risparmio di 160 euro, che diventerebbe di 200 euro per chi ha un reddito di 25mila euro, fino a 480 euro per chi ha un reddito di 30mila euro e circa 560 euro per ha un reddito annuo di 35mila euro.
Oltre questa soglia di reddito, non si sa se sarà applicata la nuova detassazione in modo progressivo o la detassazione della tredicesima interesserà solo i redditi medio-bassi, come più presumibile accada.
In alternativa alla detassazione, la tredicesima di dicembre degli stipendi potrebbe essere più ricca per eventuale riconoscimento di un nuovo bonus una tantum sulla scia di quello di 150-200 euro pagato lo scorso anno e che è stato particolarmente apprezzato dai lavoratori. In questo caso, certamente, la misura varrebbe solo per lavoratori entro i 25mila euro annui, al massimo i 35mila euro, portando aumenti netti delle mensilità aggiuntive di 150-200 euro per tutti gli interessati, considerando che sarebbe un bonus una tantum anch’esso esentasse.