Permessi di lavoro per malattia e assistenza
Le malattie non possono essere messi in preventive e di conseguenza la necessità di assentarsi si presenta all'improvviso. Ecco quando è possibile.
Il sistema legislativo italiano è tra i più avanzati in termini di permessi di lavoro retribuiti per assistenza e malattia. Prevede infatti tantissimi casi per cui un lavoratore dipendente pubblico o privato può assentarsi, per alcune ore o per alcuni giorni, mantenendo lo stipendio e naturalmente il posto di lavoro.
Occorre sempre fare riferimento al Contratto collettivo nazionale di lavoro per sapere quali sono e quanti giorni si hanno a disposizione per assistenza e malattia, ma anche per sapere come chiedere permesso al lavoro e cosa fare se il permesso viene negato dal datore di lavoro.
Ma anche per tutti quei casi particolari che un lavoratore incontra nella sua sfera personale. Pensiamo ad esempio alla necessità di chiedere permessi retribuiti per assistere un familiare in clinica o in ospedale, per visite mediche familiari, per assistenza familiari malati oncologici.
C'è un aspetto di fondo di cui tenere conto quando si tratta di chiedere un permesso di lavoro retribuito: non possono essere messi in preventivo.
Significa che la malattia o la necessità di prestare attenzione si presenta all'improvviso e da qui lo sforzo delle norme 2019 di tutelare l'improvvisa esigenza del lavoratore ma senza danneggiare l'azienda per cui presta servizio. Ebbene, i lavoratori hanno diritto a 3 giorni di permessi retribuiti in un anno da fruire entro 7 giorni dalla grave infermità.
Proprio la gravità è il concetto chiave alla base dei permessi per malattia e si intendono quelle infermità che provocano la temporanea o permanente riduzione o perdita dell'autonomia personale per cui è necessaria assistenza continuativa o monitoraggi clinici frequenti.
Nel momento in cui si verifica la malattia, il dipendente è tenuto ad avvisare il datore di lavoro, sottoporsi a visita medica e restare a casa nelle fasce di reperibilità.
Non è strettamente legato a una malattia personale e né all'assistenza di un familiare, ma il lavoratore può fruire di un permesso per la donazione del sangue o del midollo osseo.
Più esattamente si stratta di un riposo compensativo di 24 ore. Su queste basi, condizione essenziale per chiedere un permesso retribuito è il possesso dei requisiti richieste. Il tempo concesso - siano essi giorni oppure ore - vanno utilizzati solo ed esclusivamente per quanto richiesto.
Il datore di lavoro non può rifiutarli perché si tratta di un diritto del lavoratore ma, ai fini di una corretta e produttiva organizzazione interna, può chiedere di sapere con ragionevole anticipo la programmazione dei giorni o delle ore di permessi retribuiti.
Un capitolo a parte va riservato ai permessi per lavoratori dipendenti con handicap grave e ai familiari (anche'essi dipendenti) che assistono un disabile grave. Il riferimento normativo è la legge 104 che prevede il diritto a 3 giorni di permesso mensile retribuito.
Questa opzione può essere fruita anche in maniera frazionata ed esattamente 2 ore di permesso al giorno se l'orario di lavoro è superiore alle 6 ore. Altrimenti, se inferiore 1 ora al giorno. Se questo è l'impianto di base per dei permessi retribuiti in base alla legge 104, i permessi per figli con meno di 3 anni, per figli da 3 a 18 anni e per figli maggiorenni rappresentano il completamento.
Nel primo caso il periodo di congedo parentale è prolungato fino a 3 anni e in alternativa il lavoratore può scegliere un permesso giornaliero di 2 ore. Nel secondo i genitori hanno diritto a 3 giorni di permesso mensile. Nel terzo i genitori hanno diritto a 3 giorni di permesso mensili o a 6 mezze giornate.
Ricordiamo infine i congedi retribuiti di due anni per handicap grave anche ai fratelli e alle sorelle in caso di scomparsa di entrambi i genitori.
In ogni caso, al di là di quelli di lavoro retribuiti per assistenza e malattia, esistono tanti altri permessi a disposizione del lavoratore dipendente. Pensiamo ad esempio ai permessi per elezioni politiche e referendum o per volontariato e protezione civile.