Permessi genitori 2023 per curare figli malati a chi spettano, quante ore e giorni
Non c'è dubbio che se c'è una situazione che crea profonda preoccupazione per le mamme e i papà sia la malattia di un figlio. Grave o meno grave che sia, finisce per guadagnare le priorità nelle azioni dei genitori.
Ed è proprio per questo motivo che la normativa 2023 prevede permessi specifici per curare i figli quando sono malati. In fondo si tratta di un'attenzione inevitabile perché la malattia di un bambino si può presentare in qualsiasi momento e in maniera sempre improvvisa.
E anzi, sono proprio i più piccoli a soffrire di maggiore debolezza e ad aver bisogno di una cura e di una assistenza supplementari. Il lavoratore dipendente - sia esso il papà o la mamma - può dunque fruire di specifiche facilitazioni nel rispetto delle legge 2023 che adesso vogliamo vedere nel dettaglio. Più precisamente analizziamo
C'è però un aspetto di cui tenere conto e che differenzia questa tipologia di permesso da tanti altri: non è retribuito. In pratica nei giorni e nelle ore in cui uno dei genitori si assenta dal lavoro per prestare assistenza al figlio malato, il conteggio dello stipendio mensile viene interrotto e la busta paga sarà più bassa.
Tra mamma e papà non ci sono differenze quando di mezzo ci sono i permessi per curare il figlio. Tuttavia anche in questa circostanza c'è un paletto ben preciso fissato dal legislatore.
Non possono assentarsi tutti e due dal lavoro in contemporanea ma possono fruire di questa opzione singolarmente e in maniera alternativa.
Per sapere quante ore e giorni di permesso per la cura dei figli malati occorre fare riferimento all'età del figlio. Fino a 6 anni, la mamma o il papà possono assentarsi per tutto il periodo della malattia e quindi fino a completa guarigione. Se ha 7 o 8 anni, il permesso è fino a 5 giorni nel corso di un anno.
E in entrambe le circostanze, il permesso spetta per ogni figlio. Oltre i 9 anni del figlio i genitori non hanno diritto al permesso per la cura quando sono malati. Solo nel caso in cui il figlio ha tra 6 e 12 anni al momento dell'adozione o dell'affidamento, il congedo può essere fruito nei primi 3 anni dall'ingresso nella nuova famiglia.
Un caso a parte sono i permessi per i figli con handicap. Fino ai tre anni di vita del figlio in situazione di disabilità gravità, la mamma lavoratrice o il padre lavoratore hanno diritto a tre giorni di permesso al mese, a due ore di permesso giornaliero se si lavora 6 ore al giorno, altrimenti a un'ora se si lavora meno di 6 ore, al prolungamento del periodo di astensione facoltativa a tutela della maternità.
Dopo i tre anni, i genitori che lavorano hanno diritto a tre giorni di permesso mensile e alla possibilità di fruizione in via continuativa ma nel corso del mese di pertinenza.
Da segnalare, a completamento del quadro, che anche i parenti e gli affini possono usufruire dei tre giorni di permesso al mese anche se non in alternanza con un altro beneficiario come avviene nel caso del coinvolgimento di entrambi i genitori.