Permessi per lutti familiari 2022
Permessi per lutti familiari 2022, quanti giorni e per quali parenti
C'è una legge ben precisa che disciplina non solo quanti giorni di permesso spettano al lavoratore in caso di lutto familiare. Ma anche quanto devono essere fruiti e per quali parenti (primo, secondo e terzo grado) tra padre e madre, figlio e nipote, nonno e nonna, fratello e sorella, cugino e cugina, bisnonno o bisnonna, suocero o suocera, genero e nuora, cognato o cognata.
A fare la differenza sono i rapporti di parentela che intercorrono tra il lavoratore e la persona scomparsa, ma anche il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, come
Al di là delle regole generali occorre infatti tenere conto di eventuali particolarità contenute in ciascun contratto di categoria. Proviamo allora a fare chiarezza sulla questione concentrandoci su alcuni aspetti ben precisi:
Caratteristica dei permessi per lutti familiari è la loro indeterminatezza. Non si può prevedere quanto si avrà bisogno di assentarsi dal lavoro.
E anche quando un parente stretto (pensiamo ad esempio a un genitore anziano) è malato gravemente, la speranza è di rinviare il più possibile l'appuntamento con il decesso.
La legge 2022 non fa alcuna differenza tra lavoratore pubblico che privato. Se il rapporto è di tipo dipendente, ha sempre diritto a tre giorni di permesso retribuito per lutto. Che presenta tre caratteristiche di base:
Il passaggio successivo è sapere quando spetta ovvero per quali parenti si ha diritto a un permesso retribuito per lutto. Il beneficio spetta per la morte di familiari e parenti fino al secondo grado, conviventi inclusi. Più precisamente si ha diritto per il decesso di
Solo nel caso di un rapporto di convivenza è necessaria la certificazione anagrafica. All'opposto, i permessi non spettano se vengono a mancare
In tutti i casi, il lavoratore deve comunicare tempestivamente il lutto al datore di lavoro ovvero la richiesta dei giorni di permesso.