Permessi sul lavoro 2023, quali sono
Permessi sul lavoro 2023. Cosa prevedono le leggi in vigore
La normativa aggiornata 2023 dei permessi di lavoro è molto particolareggiata sia perché sono numerose le possibilità per assentarsi temporaneamente e sia perché occorre rispettare un rigido protocollo per chiederli e ottenerli. Cerchiamo di saperne di più sulla base della legislazione più recente e delle sentenze dei tribunali che si sono espressi in materia.
Tra i permessi retribuiti più sfruttati ci sono quelli relativi alla legge 104. Il lavoratore affetto da grave disabilità o il familiare che lo assiste ha diritto a 3 giorni di permesso mensile retribuito ovvero a 2 ore di permesso giornaliero retribuito se con orario superiore alle 6 ore, altrimenti 1 ora. Condizione fondamentale è il rapporto di dipendenza. A questi si aggiungono
i permessi per figli con meno di 3 anni: il periodo di congedo parentale è prolungato fino a un massimo di 3 anni e in alternativa al prolungamento il lavoratore può scegliere un permesso giornaliero retribuito di 2 ore. Se l'orario di lavoro è inferiore alle 6 ore, il permesso è di 1 ora;
Esistono poi alcuni tipi di permessi di lavoro poco conosciuti e sfruttati. Si tratta ad esempio dei permessi per cariche pubbliche elettive (Comuni, Province, Regioni o Parlamento) e per i giudici popolari. La durata varia in base alla carica ricoperta. A poter fruire di medesime possibilità sono anche i dirigenti sindacali, coloro che svolgono funzioni presso gli uffici elettorali in occasione di votazioni, che è chiamato a testimoniare.
Altri permessi di cui fruire sono quelli per la donazione del sangue o del midollo osseo, a cui si affianca il riposo compensativo di 24 ore. Da segnalare anche i permessi retribuiti per i volontari della Protezione Civile e del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico fino a un massimo di 180 giorni all'anno.
Ricordando la possibilità di cumularli, resta da capire quante ore di permessi si possono prendere ogni anno. Il numero finale non è mai definitivo perché dipende da un lunga serie di fattori, a iniziare dal contratto collettivo nazionale di lavoro a cui si fa riferimento. A integrazione dei permessi legge 104 e di quelli che non tutti sanno di avere, sono 32 le ore per i permessi ex festività ovvero quelli previsti per la cancellazione di alcune ricorrenze.
Si tratta ad esempio dell'Ascensione del trentanovesimo giorno successivo alla Pasqua, della festa dei Santi Pietro e Paolo del 29 giugno, della festa di San Giuseppe del 19 marzo, della festa dell'Unità nazionale del 4 novembre, del Corpus Domini del sessantesimo giorno successivo alla Pasqua. Poi ci sono i permessi per Riduzione dell'orario di lavoro (Rol), variabili in base al contratto collettivo di categoria, alle dimensioni dell'azienda e al ruolo del dipendente.
Il rispetto dei tempi per chiedere un permesso di lavoro è fondamentale non solo per rientrare nell'ambito legale, ma anche per consentire un corretto svolgimento dell'attività aziendale. Si tratta di un diritto, è vero, ma il datore di lavoro non deve ricevere un danno nell'organizzazione dell'attività e nel mantenimento dell'equilibrio interno. Di conseguenza è buona norma chiederli con un congruo anticipo ovvero non appena se ne presenti la necessità, ben sapendo che alcuni eventi non possono essere previsti.