Quali sono i secondi lavori che si possono fare in estate e regole, limiti, tassazione e cumulo nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Quali sono i secondi lavori che si posso

Quali sono i lavori che si possono fare d’estate per arrotondare il proprio stipendio e regole in vigore da rispettare: limiti e tasse previste

Quali sono i secondi lavori (seri) che si possono fare in estate e regole, limiti, tassazione e cumulo nel 2023? Se si ha un lavoro stabile ma con uno stipendio che non è abbastanza soddisfacente e che si vorrebbe arrotondare, la bella stagione rappresenta l’occasione migliore per trovare un secondo lavoro serio che permetta di avere un ulteriore stipendio. Vediamo quale miglior lavoro si può fare in estate come secondo impiego.

  • Quali sono i secondi lavori che si possono fare in estate e regole e limiti
  • Limiti, tassazione e cumulo di un secondo lavoro estivo con lavoro ordinario 

Quali sono i secondi lavori che si possono fare in estate e regole e limiti

Sono diversi i secondi lavori che si possono fare in estate per arrotondare il proprio stipendio e che si possono svolgere part time, mantenendo il proprio solito impiego, per esempio fare ripetizioni magari solo di pomeriggio a ragazzi che terminano la scuola e hanno bisogno di recuperare in qualche materia, o fare istruttori di tennis, o padel, o sup magari solo la mattina o solo il pomeriggio, o in villaggi turistici, o in impianti aperti solo d’estate per accogliere i clienti in vacanza.

Ma non solo. Come secondi lavori seri che si possono fare in estate, quando sono diverse le attività che cercano nuovo personale da impiegare a fronte di una richiesta altissima da parte della clientela, vi sono anche:

  • il cameriere in pizzeria o in un ristorante, solo la sera;
  • barista, anche solo part time per 4 ore;
  • animatore serale nei villaggi turistici;
  • baby sitter, occupandosi o solo al mattino o solo la sera di bimbi, possono esserci infatti baby sitter impegnate solo ad andare a prendere i bimbi di cui occuparsi a scuola e a preparare i pasti, o solo a portare i bimbi nel pomeriggio al parco e riportarli a casa per la cena, ecc;
  • dog sitter, per qualche ora;
  • o receptionist in alberghi o villaggi turistici;
  • bagnino in piscina, o solo la mattina o solo il pomeriggio compatibilmente con gli orari del proprio lavoro;
  • guida turistica;
  • pulizie e gestione delle spiagge; 
  • cuoco serale in ristoranti o trattorie;
  • costumista o coreografa in villaggi turistici.
La regola generale, e l’unico limite, per avere un secondo lavoro serio estivo è che sia un lavoro part time: stando, infatti, a quanto previsto dalle leggi in vigore, non è possibile avere due contratti di lavoro subordinato a tempo pieno perché il lavoratore non rispetterebbe il limite delle 48 ore ma è possibile ad esempio avere due contratti di lavoro part time.

Avere due contratti di lavoro subordinato presso non è, dunque, vietato, per cui si può fare un secondo lavoro estivo assunti con regolare contratto, ma è necessario sempre rispettare si l'obbligo di fedeltà nei confronti dei datori di lavoro e sia la normativa vigente in materia di orario lavorativo e riposi.

Tassazione e cumulo di un secondo lavoro estivo con lavoro ordinario 

Quando si fa un secondo lavoro d’estate bisogna considerare che si tratta un lavoro che produce reddito comunque sottoposto a tassazione pur se già si pagano le tasse con il proprio normale lavoro.

Nel caso di secondi lavori, i redditi cumulano per cui si deve calcolare il pagamento delle relative tasse, l’Irpef, in maniera progressiva sulla base dell’importo di reddito cumulato con entrambe i lavori.

I redditi derivanti dallo svolgimento di due attività si cumulano, dunque, e contribuiscono a formare il reddito complessivo percepito dal lavoratore su base annuale. Chiaramente, maggiore è il guadagno e più alte risultano le tasse da pagare.  

Il calcolo delle tasse da pagare sul cumulo dei due lavori, normale e secondo estivo, avviene con la dichiarazione dei redditi che permette di determinare il reddito complessivo derivante dalla somma di tutti i redditi percepiti da ogni soggetto e quindi di calcolare l’Irpef dovuta, imposta sul reddito delle persone fisiche, ed eventuali detrazioni, se previste.