Come, per chi e quanto aumentano ancora gli stipendi durante il 2023: ecco i motivi e cosa potrebbe ancora cambiare per lavoratori dipendenti
Quando si attendono aumenti stipendi ancora nel corso dell'anno 2023 dopo crescita busta paga ora a Luglio? Aumentano gli stipendi con ulteriore taglio del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti che prendono stipendi fino a circa 2.700 euro, salito dal 3% al 7% per chi percepisce redditi annui fino a 25mila euro, cioè per stipendi fino a 1.923 euro, e dal 2% al 6% per chi percepisce redditi annui lordi tra 25mila e 35mila euro, cioè per stipendi fino a 2.692 euro lordi mensili.
Il ricalcolo degli stipendi con nuovo taglio del cuneo fiscale porterà aumenti ulteriori in busta paga a luglio di qualche decina di euro ma non saranno gli unici che ci saranno fino a fine anno.
Obiettivo del governo è quello di ridurre le aliquote Irpef portandole dalle quattro attuali a tre. Entrando più nel dettaglio delle ipotesi di lavoro, le attuali quattro aliquote Irpef in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:
Non ci sarebbe alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, per cui resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%, mentre sarebbero penalizzati coloro che percepiscono redditi annui sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe essere aumento di tasse di ben 300 euro
Altra ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti aliquote:
La terza ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti tre nuove aliquote:
Infine, la quarta ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti nuove aliquote
Ad aumentare ancora gli stipendi nel corso del 2023 ci saranno anche le tredicesime di dicembre che saranno più alte e anche in tal caso per effetto del taglio del cuneo fiscale ma non aumentato al 7% bensì deciso con la Manovra Finanziaria 2023 al 3% e al 2%.
Anche le tredicesime di quest’anno saranno, infatti, qualche decina di euro più alte rispetto ai normali importi della retribuzione aggiuntiva percepita gli anni scorsi per effetto del ricalcolo del taglio del cuneo fiscale al 3% per stipendi fino a 1.923 euro, cioè per redditi annui entro i 25mila euro, e al 2% per redditi tra 25mila e 35mila euro, cioè per stipendi fino a 2.692 euro e non l’ulteriore taglio del cuneo fiscale approvato con il nuovo Decreto Lavoro di maggio aumentato al 7% per redditi fino a 25mila euro e al 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro.
Ma ad aumentare ancora gli stipendi nel corso del 2023 potrebbe esserci una nuova detassazione sulla tredicesima, per ridurre le tasse sulla mensilità aggiuntiva di dicembre fino al 15% e, se sarà approvata questa novità, anche la tredicesima mensilità di dicembre sarà ancor più alta del previsto, permettendo a tutti i lavoratori dipendenti di avere ancor più soldi a disposizione.
Al momento, si tratta solo di una intenzione annunciata per cui si potrà capire cosa fare realmente solo in autunno, quando sarà presentata la Nadef, Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, e si saprà se saranno disponibili i soldi necessari per procedere al taglio delle tasse sulle tredicesime e se si potrà fare sin da subito, cioè già da dicembre, o bisognerà attendere il prossimo anno.