Quando si può chiedere di cambiare lavoro o non fare singola mansione per problemi di salute

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Quando si può chiedere di cambiare lavor

Ci sono i problemi di salute che possono spingere il dipendente a chiedere un cambio di mansioni ovvero uno spostamento rispetto all'attività vigente. Ma quando è possibile?

La questione dell'organizzazione del lavoro è soggetta a una molteplicità di regole che incidono in maniera diretta sullo svolgimento delle attività e delle mansioni. Ma sono tantissime la particolarità di cui tenere conto in quanto i casi particolari sono numerosi.

Pensiamo ad esempio ai problemi di salute che possono coinvolgere il lavoratore in qualunque momento della sua attività. Ed è proprio questo su questo versante che vogliamo spostare l'attenzione e più precisamente ci interessa analizzare in questo articolo:

  • Cambiare lavoro o mansioni per problemi di salute: quando si può fare
  • Leggi 2022 sulla possibilità di chiedere cambio lavoro o mansioni

Cambiare lavoro o mansioni per problemi di salute, quando si può fare 

L'organizzazione del lavoro all'interno delle aziende prevede per ciascun lavoratore lo svolgimento di un insieme di attività in maniera sequenziale e ordinata per il raggiungimento di obiettivi.

Il lavoratore può chiedere di cambiare mansione per problemi di salute. Lo può ad esempio fare nel caso in cui lavori in fabbrica in condizioni disagiate o deve sopportare carichi e condizioni rischiose per la salute del lavoratore. A quel punto l'imprenditore provvede a un cambiamento di mansioni, per esempio spostandolo in ufficio o in un altro contesto più adatto alle sue esigenze.

Vala la pena ricordare, che a dettare le regole ci sono le disposizioni generali in materia, ma anche quelle particolari contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro. L'elenco è piuttosto articolato e comprende i settori Dirigenti Settore Privato, Agricoltura e Allevamento, Edilizia e Legno, Marittimi, Alimentari, Chimica, Trasporti, Enti Pubblici, Enti e Istituzioni Private, Poligrafici e Spettacolo, Tessili, Terziario e Servizi, Credito ed Assicurazioni, Turismo, Meccanici.

In questo contesto, è compito del datore di organizzare il lavoro all'interno dell'azienda, ma comunque nel rispetto di tre aspetti specifici. In prima battuta, il lavoratore è obbligato ad accettare le mansioni proposte solo se c'è un accordo individuale e tenendo conto dei suoi interessi sulla base di fattori personali, come l'età, le esigenze familiari, le future possibilità.

In seconda battuta, se la comunicazione del datore di lavoro avviene per iscritto e se conserva lo stesso stipendio. Infine, ma approfondire meglio questo aspetto nel paragrafo successivo, via libera al demansionamento del lavoratore nel caso di assegnazione di attività marginali e accessorie, crisi aziendale, riclassamento da parte di un nuovo contratto collettivo, impossibilità sopravvenuta o temporanea destinazione differente.

Leggi 2022 sulla possibilità di chiedere cambio lavoro o mansioni

In questo contesto normativo c'è una importante disposizione da non trascurare ed è quella relativa al demansionamento. In pratica, il dipendente deve essere sempre adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o comunque equivalenti nell'ambito dell'area di inquadramento. Sono quelle corrispondenti alla qualifica superiore che ha in seguito acquisito.

In parallelo, non è consentita l'assegnazione a mansioni superiori, a meno che non sia giustificata dalla sostituzione di dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, con esclusione dell'assenza per ferie, per il periodo di durata dell'assenza. Ma anche dalla vacanza di posto in organico e per un periodo di tempo non superiore a 6 mesi, prorogabile fino a 12 mesi nel caso di avvio delle procedure per la copertura del posto vacante. Altrimenti l'assegnazione è nulla e il lavoratore ha diritto alle differenze retributive.