Quante sono le possibilità visita fiscale
L'Inps è il punto di riferimento sia per gli statali sia per i privati in malattia in relazione alle visite di controllo. Ma quali sono le possibilità reali?
Nel corso della malattia, il medico fiscale può effettuare anche più di una visita di controllo. Le fasce orarie reperibilità vanno rispettate per tutta la durata dell'assenza dal lavoro. Come vedremo in questo articolo, la probabilità di ricevere la visita fiscale è però piuttosto bassa.
Eppure chi non fa trovare negli orari delle visite fiscali va incontro a sanzioni severe, dal mancato pagamento dell'indennità di malattia al licenziamento per giusta causa. Approfondiamo allora:
Nessun obbligo di reperibilità nei casi di patologie per causa di servizio, malattie per cui è a rischio la vita del lavoratore, patologie collegate all'invalidità riconosciuta, infortunio sul lavoro, gravidanza a rischio, patologie gravi che richiedono terapie salvavita, stati patologici connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.
I numeri sembrano allora parlare chiare se solo nel 2,47% dei casi viene effettivamente richiesta la visita di controllo del medico durante gli orari delle visite fiscali. Si tratta di una percentuale molto bassa che sarebbe il frutto dell'incrocio dei dati sui certificati medici inviati nel primo trimestre del 2022 con quelli riferiti alle visite fiscali effettuate nello stesso periodo.
Ecco quindi che su un totale di 11.937.194 certificati inviati e 6.093.252 persone coinvolte, le visite di controllo in malattia sarebbero state 295.555. Chi deve temere di più le visite di controllo in malattia? I dipendenti pubblici o quelli privati? Sempre secondo il medesimo report, le visite di controllo nel settore pubblico sono state pari al 6,47% rispetto all'1,26% nel settore privato.
Altro aspetto interessante è relativo ai lavoratori sanzionati in seguito a visita fiscale. Risulta che il 10,71% è stato colpito da provvedimenti in quanto irreperibile. L'1,85% dei lavoratori in malattia ha invece subito la riduzione del periodo.
Ci sono tre motivi considerati validi per non farsi trovare a casa e riconosciuti dall'Istituto nazionale di previdenza sociale. Si tratta di cause di forza maggiore, di gravi motivi personali o familiari e dell'indispensabilità di sottoporsi a visite mediche generiche urgenti e ad accertamenti specialistici proprio negli in orari delle fasce di reperibilità. Anche in questo ultimo caso il dipendente deve produrre ed esibire tutti i documenti necessari. Il tutto senza dimenticare che, previo appuntamento con il paziente, può essere disposta una visita di controllo.
In caso di violazione della visita di controllo in malattia scattano sanzioni per il lavoratore ovvero la perdita totale di qualsiasi trattamento economico nel caso di mancata reperibilità nella prima visita, riduzione del 50% del trattamento economico, oltre alla perdita totale di qualsiasi trattamento economico, nella seconda visita; mancato riconoscimento della malattia ai fini della corresponsione della relativa indennità nella terza.
Il lavoratore viene invitato a recarsi negli ambulatori della struttura territoriale Inps e per non subire azioni disciplinari da parte del datore di lavoro, è chiamato a presentare una giustificazione valida per l'assenza. Nessuna conseguenza è prevista in caso di assenza per giustificato motivo, da dimostrare con documenti alla mano, come per concomitanza di visite, prestazioni e accertamenti specialistici. Ma anche nei casi di periodi già accertati da precedente visita di controllo e di ricovero ospedaliero.