Quanti giorni di ferie si possono anticipare non ancora maturati nel 2023
Proprio il periodo dell'anno che stiamo attraversando è quello storicamente più favorevole per i lavoratori per chiedere un anticipo delle ferie non maturate. Sono tanti i dipendenti che, non avendo giorni di riposo da chiedere ovvero avendo terminato quelli a disposizioni, prendono in considerazione l'ipotesi di chiedere un anticipo.
Cerchiamo di inquadrare la situazione anche perché il conteggio delle ferie e dei giorni lavorativi che le alimentano, procede senza soluzione di continuità. Vediamo meglio in questo articolo alcuni aspetti e più specificatamente:
In estrema sintesi, al netto di particolarità, a ciascun lavoratore spettano quattro settimane di astensione retribuita ovvero due settimane da fruire preferibilmente in maniera continuativa e altre due settimane in maniera frazionata entro 18 mesi dalla conclusione dell'anno di maturazione. A cui aggiungere altri giorni eventualmente stabiliti dalla contrattazione collettiva o individuale secondo il Contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento ovvero le consuetudini aziendali.
In questo contesto ben codificato, i lavoratori possono chiedere un anticipo delle ferie. Non si tratta di un diritto perché spetta sempre al datore di lavoro, sulla base delle esigenze interne, concedere o meno l'autorizzazione. Nel caso di via libera, il dipendente può consultare la propria situazione nella busta paga.
Qui sono ripartite le ferie godute in anticipo, sottratte mese dopo mese in base alla quantità stabilita dal Ccnl applicato o dagli accordi aziendali. In media ciascun lavoratore matura circa 2,5 giorni di ferie al mese. Dal punto di vista strettamente economico, il lavoratore non subisce alcuna trattenuta in busta paga, ma il debito viene compensato con i ratei ferie che matura successivamente.
La stessa Costituzione fissa un principio di base sulle ferie dei lavoratori. Qui si legge che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
Essendo un diritto irrinunciabile e pensate per il recupero psico-fisico del dipendente e da cui quindi non se ne può fare a meno, le ferie devono essere obbligatoriamente concesse dal datore di lavoro.
Anche se le ferie non possono essere cancellate occorre l'accordo con il datore di lavoro per l'individuazione del periodo migliore in cui assentarsi. L'alternativa alla maturazione delle ferie non può essere la loro monetizzazione, a meno che non ci siamo di mezzo i contratti a tempo determinato con durata inferiore a un anno oppure una interruzione del rapporto di lavoro.