Quanto guadagna amministratore di condominio e come aumenterà con nuova legge equo compenso al via ora

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i guadagni spettanti agli amministratori di condominio e come potrebbero cambiare con approvazione nuova legge su equo compenso

Quanto guadagna un amministratore di condominio e come aumenterà con nuove legge equo compenso al via ora? La nomina di un amministratore di condominio non è sempre obbligatoria, dipende dal numero di condomini presenti in un condominio, e, una volta nominato, deve assolvere a specifici obblighi e doveri, come fare osservare a tutti i condomini le regole di condominio, vigilare sulle parti comuni dei condomini, occuparsi della gestione finanziaria del condominio, riscuotere dai condomini le spese condominiali, aprire uno specifico conto corrente dedicato al condominio, convocare l’assemblea dei condomini almeno una volta ogni anno, eseguire le delibere assembleare e non solo. 

E in base al condominio amministrato ha diritto a ricevere specifico compenso, stabilito dall’assemblea di condominio e comunicato all’amministratore al momento della nomina.

  • Quanto guadagna un amministratore di condominio
  • Come aumenterà il guadagno di un amministratore di condominio con nuove legge equo compenso 

Quanto guadagna un amministratore di condominio

Stando alle regole in vigore, il guadagno di un amministratore di condominio varia e dipende da tanti fattori, per esempio da dove si trova il condominio che si amministra, quanti condomini ha un condominio, quanti condomìni gestisce un amministratore di condominio, se sono presenti in condominio unità abitative e uffici, o box auto, cantine e posti macchina, l’impegno orario di lavoro per ogni unità immobiliare, che è di circa 2,5 ore/anno, ecc.

Ci sono, infatti, amministratori di condominio che guadagnano circa 2mila euro al mese, altri amministratori che guadagnano anche 4 mila euro al mese, per arrivare anche a 6mila euro al mese. Il fatturato è da intendersi al lordo, per cui il guadagno reale è sempre inferiore al fatturato. 

Il guadagno medio normale di un amministratore di condominio oscilla tra i 50 e gli 80 euro all'anno per unità abitativa a cui aggiungere l'iva e non è mai inferiore ai 1500 euro anche nel caso di condomini più piccoli. Inoltre, il guadagno di un amministratore di condominio può cambiare, aumentando, nel caso di lavori straordinari in condominio.

Se, infatti, il condominio o uno dei condomini gestiti da un amministratore di condominio decidono di effettuare lavori straordinari, un amministratore di condominio può definire in misura fissa il proprio compenso extra o calcolarlo in una percentuale aggiuntiva rispetto all’importo complessivo di lavori straordinari, in misura che in genere si attesta tra lo 0,50 e l'1%.

Dunque, un amministratore di condominio può chiedere un maggiore compenso nel caso di lavori straordinari già decisi solo se tale possibilità è stata prevista nel preventivo presentato in sede di nomina. Se tale possibilità sussiste, l’amministratore di condominio deve prelevare il suo compenso in più direttamente dal conto corrente condominiale e rilasciando obbligatoriamente relativa fattura. 

Come aumenterà il guadagno di un amministratore di condominio con nuove legge equo compenso 

I guadagni degli amministratori di condominio si apprestano a cambiare, aumentando, all’indomani dell’approvazione della nuova legge sull’equo compenso. E' stata, infatti, approvata definitivamente il 12 aprile 2023 la proposta di legge sull’equo compenso per assicurare stipendi minimi garantiti in base alle prestazioni rese da ogni amministratore di condominio ma anche in base a località in cui è ubicato il condominio, grandezza dei condomini, ecc, per cui si tratterà di aggiornare i compensi spettanti agli amministratori di condominio.  

La nuova legge sull’equo compenso sarà inizialmente applicata agli amministratori di condomini che si occupano di condomini comunali e pubblici per poi estendersi anche ai condomini privati, il che tradurrà anche in eventuali aumenti delle spese condominiali a carico di tutti i condomini.

La nuova legge sull’equo compenso stabilisce, infatti, per professionisti e lavoratori autonomi con Partita Iva la definizione di un compenso ai liberi professionisti proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro prestato e si tratta di una novità che porterà certamente alla riscrittura degli accordi tra i professionisti e i propri clienti, innanzitutto sotto il profilo economico, perché bisognerà definire esplicitamente il riferimento ad un compenso equo e per stabilirlo bisognerà considerare parametri presenti nei decreti ministeriali, definiti in modo differente per ogni categoria.