Come cambiano e aumentano in media gli stipendi 2023 degli operai dopo le ultime modifiche approvate: cosa prevedono le novità e come incidono su calcoli retribuzioni e busta paga.
Quanto guadagnerà un operaio mediamente nel 2023 dopo le modifiche tasse e contratti al via ora? Lo stipendio medio che oggi guadagna un operaio non è uguale per tutti coloro che hanno tale qualifica ma cambia a seconda del Ccnl di assunzione e relativo Livello di inquadramento.
Gli operai non sono, infatti, tutti uguali ma ci sono operai generici, operai specializzati, operai di produzione e per ognuno di essi cambia lo stipendio e di conseguenza la busta paga. Vediamo allora quanto guadagnerà un operaio nel 2023 dopo tutte le modifiche al via.
Se, per esempio, un operaio generico metalmeccanico guadagna circa 1.300 euro al mese, un operai con ccnl grande distribuzione ne guadagna circa 1.400 che salgono a 1.600 per operai specializzati.
Passando agli operai di produzione, se appena assunto ha uno stipendio annuo di circa19mila euro che nel corso della carriera lavorativa aumentano fino a diventare oltre 38mila euro anno per operai di produzione con più esperienza. Per esempio un operaio di produzione assunto con Contratto Tessile, inquadrato nel Livello 3 o 4, percepisce uno stipendio, rispettivamente di 1.630,18 per il terzo livello e 1.706,67 per il quarto livello.
Nel Contratto metalmeccanici, gli operai di produzione sono inquadrati nei Livelli 3 e 4 e percepiscono uno stipendio di 1.680 euro circa nel livello 4, in cui sono inquadrati lavoratori qualificati con specifiche competenze e conoscenze tecnico-pratiche, e uno stipendio di 1.600 euro circa nel livello 3, in cui sono inquadrati lavoratori qualificati con specifico diploma di qualifica di istituti professionali.
Un operaio di produzione assunto con Contratto Commercio e inquadrato nel Livello 4 prende uno stipendio di 1.620 euro circa o di 1.500 euro circa se inquadrato nel Livello 5.
Alcuni Ccnl, come quello di metalmeccanici, sono stati rinnovati con aumenti di 100 euro per il terzo livello e di 112 euro per il quinto livello sui minimi contrattuali fino al 30 giugno 2024. Si attende, poi, il rinnovo del Ccnl commercio e terziario, che tra aumenti e arretrati, dovrebbe prevedere altre centinaia di euro di aumento per gli stipendi, e così via.
I rinnovi contrattuali hanno portato e porteranno nel corso dell’anno, per i contratti che attendono di essere ancora rinnovati ufficialmente, aumenti da circa 60 a oltre 100 euro al mese.
Gli stipendi medi degli operai nel 2023 aumentano anche per effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale che, in generale, interessa redditi entro i 35mila euro annui, coinvolgendo quindi di norma tutti gli operai. Gli aumenti per gli operai nel 2023 per effetto del cuneo fiscale varieranno di qualche euro però in base al reddito percepito.
Il nuovo taglio del cuneo fiscale è infatti fissato al 3% per operai con redditi annui entro i 25mila euro e al 2% per operai con redditi annui entro i 35mila euro. In ogni caso, il taglio del cuneo fiscale porterà aumenti di qualche decina di euro in busta paga, generalmente compresi tra i 30 euro e i 53 euro circa mensili.
Ci sono categorie di operai inquadrati con specifici Ccnl che avranno quest’anno aumenti innanzitutto per il riconoscimento di un nuovo bonus, di 350 euro complessivi: si tratta degli operai dipendenti del settore terziario, del commercio e della grande distribuzione che avranno tale aumento diviso in due tranche: la prima di 200 euro in questo mese di gennaio 2023 e la seconda di 150 euro a marzo.
Dal prossimo mese di aprile 2023, scatterà un aumento strutturale di 30 euro al mese in busta paga ma solo per operai inquadrati nel quarto livello, quindi nel corso di tutto il 2023 gli stipendi degli operai del Ccnl di commercio, terziario e grande distribuzione aumenteranno ancora di qualche centinaia di euro, considerando anche il taglio del cuneo fiscale.
Altra possibilità di aumento medio dello stipendio 2023 per un operaio deriva dalla eventuale nuova revisione delle aliquote Irpef di pagamento delle tasse.
Le aliquote Irpef per il pagamento delle tasse sono già state modificate dall’ex governo Draghi che le ha ridotte da cinque a quattro, per cui le nuove quattro nuove aliquote Irpef in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:
In base alle diverse fasce di reddito, le aliquote Irpef dovrebbero essere così associate:
Nessun aumento per effetto di una contestuale riduzione dell’aliquota Irpef di pagamento delle tasse dovrebbe essere invece previsto per operai con redditi fino a 15mila euro, perché resterebbe al 23%, mentre per operai con redditi tra 15mila e 28mila euro, non solo non ci sarebbe alcun aumento dello stipendio ma addirittura potrebbero esserci riduzioni, per maggiori tasse da pagare, considerando che in tal caso l’aliquota Irpef aumenterebbe passando dall’attuale 25% al 27%.