Partita la fase due del Reddito di cittadinanza. Pronti a firmare il Patto del Lavoro
A partire dal mese di settembre la platea dei circa 704mila destinatari del Reddito di cittadinanza saranno convocati nei centri per l’impiego dove dovranno sottoscrivere il celebre Patto del lavoro
Ormai dopo le polemiche che ne hanno accompagnato la fase di gestazione e quelle che sono seguito la sua approvazione dal Parlamento, il Reddito di cittadinanza, provvedimento bandiera della forza politica che sbancò alle elezioni politiche della primavera 2018 ha dispiegato i suoi effetti concreti. Il Reddito di cittadinanza, come molti sapranno, è un sussidio mensile, che non viene soggetto a tassazione, che viene dato a chi non ha un’occupazione e a coloro che vantano un reddito inferiore alla soglia di povertà. Da settembre inizia la seconda fase del progetto. Quella che prevede la sottoscrizione, da parte della platea di circa 704 mila beneficiari del cosiddetto patto sul lavoro che avverrà dopo la convocazione nei centri per l’impiego.
La storia del Reddito di cittadinanza coincide praticamente con la storia del movimento politico che ne ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia della sua attività. Dopo le polemiche che ne hanno accompagnato la gestazione e l’approvazione in sede parlamentare adesso il provvedimento è giunto alla seconda fase. A partire da settembre, infatti, i circa 704mila destinatari del Reddito di cittadinanza saranno convocati nei centri per l’impiego dove dovranno sottoscrivere il celebre Patto del lavoro.
Ovvero, l’obbligo di valutare ed accettare almeno una delle tre proposte che arriveranno dai centri per l'impiego. Da questo punto di vista esistono delle regole da tenere in considerazione. Per essere valutata dal percettore del Reddito di cittadinanza, infatti, la proposta di lavoro deve essere congrua, ovvero rispettare alcuni parametri ben definiti. In caso contrario il rifiuto non va ad intaccare le tre possibilità. A definire la congruenza tra l'offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate, come si legge sul sito, c'è anche la durata dello stato di disoccupazione.
Molti non conoscono ancora a quanto ammonta l’importo del Reddito di cittadinanza, anche perché forse su questo aspetto le informazioni sono state molte e in molti casi disordinate. La cifra massima che si può percepire è di 780 euro (che garantisce il raggiungimento della soglia minima per non essere considerato in stato di povertà) per ogni adulto che versa in uno stato di disoccupazione e non percepisce alcun altro reddito. Chi invece un reddito ce l’ha ma non sufficiente a raggiungere la fatidica soglia della povertà potrà vedere integrata questa cifra con il Reddito fino ad arrivare alla sospirata cifra. L’importo del reddito di cittadinanza è determinato da due quote: