Aumento stipendi statali e bonus 80 euro
Si attende la direttiva del Ministero per la Funzione Pubblica per l'avvio della contrattazione con le forze sociali sull'aumento degli stipendi degli statali.
AGGIORNAMENTO: Il Consiglio dei Ministri che si è concluso nel pomeriggio di oggi venerdì 17 Febbraio 2017 ha dato il via libera ai due decreti Madia che riguardano le novità sui licenziamenti degli statali e sui nuovi criteri per le visite fiscale. Il terzo, cosiddetto Decreto Unico 2017 del pubblico impiego, sarà varato la prossima settimana. Nuove regole sui permessi, part-time, congedi, e rapporto tra premi e stipendio fisso. Poi sarà la volta della trattativa per il rinnovo dei contratti 2017 e l'aumento degli stipendi.
AGGIORNAMENTO: I licenziamenti sprint, quelli che prevedono la sospensione entro 48 ore e il licenziamento entro 30 giorni, saranno estesi dai furbetti del cartellino a tutti i comportamenti scorretti colti in flagranza. Se il licenziamento è illegittimo, però, scatterà il reintegro nel posto.
Tempo di cambiamenti e novità per il mondo del pubblico impiego. Se l'obiettivo finale rimane il rinnovo del contratto degli statali, le ultime notizie rimandano al Consiglio dei ministri di domani in cui saranno fissati nuove regole su assunzioni, licenziamenti e premi. Il capitolo rimarrà comunque aperto per tre mesi e passerà anche attraverso una consultazione via web. In buona sostanza potranno essere proposti miglioramenti anche dal di fuori dei palazzi del potere. E in questo contesto andranno avanti, o meglio, riprenderanno le riunioni con le forze sociali per l'aumento dello stipendio dei dipendenti pubblici. Sembra da escludere la possibilità che vengano stanziati 85 euro al mese, così come previsto dall'intesa iniziale. Per via della cronica difficoltà a far quadrare i conti, almeno per il 2017, l'importo aggiunto sarà meno della metà e non contrasterà con il bonus di 80 euro già regolarmente stanziato.
Dopo l'approvazione del testo unico sul pubblico impiego, il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, dovrà inviare all'Aran, l'Agenzia che si occupa delle trattative per conto dello Stato, la direttiva per l'avvio della contrattazione con le forze sociali. L'accordo firmato il 30 novembre prevede un aumento medio lordo mensile di 85 euro nelle buste paga. Una delle novità più rilevanti riguarda la partecipazione dei cittadini alla valutazione delle prestazioni degli uffici pubblici. Una valutazione della quale, spiega il testo, gli organismi indipendenti dovranno tenere conto quando valuteranno i risultati ai fini della distribuzione dei premi.
I licenziamenti sprint, quelli che prevedono la sospensione entro 48 ore e il licenziamento entro 30 giorni, saranno estesi dai furbetti del cartellino a tutti i comportamenti scorretti colti in flagranza. Se il licenziamento è illegittimo, però, scatterà il reintegro nel posto. Il controllo delle assenze per malattia passerà per i dipendenti pubblici, sarà trasferito dalle Asl all'Inps. Gli orari delle visite fiscali, che oggi sono di quattro ore nel lavoro privato e di sette ore in quello pubblico, verranno armonizzati.
E mentre va avanti il percorso di cambiamento della pubblica amministrazione, l'Italia torna nel mirino di Bruxelles per il ritardo dei pagamenti. Dopo due anni di attesa e monitoraggio, con miglioramenti poco sostanziali, la Commissione europea ha deciso di far di nuovo pressione sull'Italia per ridurre i tempi dei pagamenti che la mantengono da anni fanalino di coda dell'intera Comunità. E che soprattutto strangolano le imprese italiane, dove una su quattro, in base ai dati dell'Alleanza cooperative italiane, fallisce proprio per questa ragione. È così partita proprio ieri in direzione di Roma un parere motivato, seconda tappa della procedura d'infrazione. Due i mesi di tempo per rispondere con misure adeguate, pena il deferimento alla Corte di giustizia europea.