Rinnovo contratto enti locali 2022-2023 ufficiale, arretrati 1.500-2.700 euro e altre modifiche

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rinnovo contratto enti locali 2022-2023

Rinnovo contratto enti locali aumento stipendi arretrati

Via libera finalmente al rinnovo del contratto enti locali 2022-2023 per circa 430mila dipendenti di Regioni ed enti locali: cosa prevede

Cosa prevede il rinnovo contratto enti locali 2022-2023 ufficiale tra aumento stipendi, arretrati di 1.500-2.700 euro e altre modifiche? Via libera finalmente al rinnovo del contratto enti locali 2022-2023, rinnovo che interessa circa 430mila dipendenti di Regioni ed enti locali tra aumenti di stipendio, arretrati e ulteriori misure. Vediamo allora quali sono le novità ufficiali del rinnovo del contratto enti locali 2022-2023.

  • Rinnovo contratto enti locali 2022-2023 ufficiale tra aumento stipendi e arretrati di 1.500-2.700 euro 
  • Ulteriori modifiche previste da rinnovo contratto enti locali 2022-2023

Rinnovo contratto enti locali 2022-2023 ufficiale tra aumento stipendi e arretrati di 1.500-2.700 euro 

Il rinnovo del contratto enti locali 2022-2023, per cui si auspica la firma definitiva a breve, ha stabilito aumenti tabellari degli stipendi che vanno dai 56,1 euro lordi al mese previsti per le posizioni gerarchiche più basse ai 102,5 per le posizioni più alte. L’aumento mensile medio degli stipendi, contando anche le risorse per ordinamenti e salario accessorio, è pari a 117,53 euro.

In base a queste cifre, si stimano arretrati una tantum tra circa 1.500 euro e 2.700 euro lordi, in base all’inquadramento contrattuale del singolo dipendente. Si tratta di soldi che potrebbero arrivare con le buste paga di fine anno.

Ulteriori modifiche previste da rinnovo contratto enti locali 2022-2023

Passando alle ulteriori modifiche previste per il rinnovo del contratto enti locali 2022-2023, riguardano:

  • sistema delle progressioni verticali; 
  • possibilità transitoria fino al 2025 di derogare al requisito del titolo per l’accesso dall’esterno, per cui, ci sarà un periodo transitorio per tutto il personale degli enti locali fino a fine 2025, in cui si potrà salire di livello anche senza avere il titolo di studio richiesto per l’area di arrivo;
  • corsia preferenziale temporanea per crescita con procedure selettive nell’area più alta prima della dirigenza per chi oggi è in categoria C (a esaurimento);
  • introduzione di un sistema di scatti nello stipendio, differenziali stipendiali, dove, accanto alla valutazione del personale, si aggiunge un meccanismo che valorizza l’anzianità di servizio e la formazione;
  • definizione di una nuova soluzione classificatoria per il personale della Sezione educativa e scolastica; 
  • revisione di alcune indennità spettanti a dipendenti della Polizia locale;
  • riconoscimento degli aumenti economici al personale operante nei servizi educativi, nella Polizia Locale o che con necessità di essere iscritti ad un albo per svolgere la propria professione, come gli assistenti sociali;
  • nuovo inquadramento correttamente nella categoria dei funzionari, la più alta, per gli infermieri operanti nelle case di riposo;
  • istituzione per il personale turnista di una nuova Sezione per le professioni ordinistiche dove viene ricompreso il personale le cui mansioni richiedono obbligatoriamente l’iscrizione a Ordini professionali;
  • nuova disciplina per lo Smart working, per lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro;
  • estensione del periodo in cui non scatta il licenziamento per chi si deve sottoporre a terapie salvavita.