Rinnovo contratto scuola settimana decisiva aumento arretrati
Governo parla di aumenti a tre cifre, mentre sindacati hanno già indetto nuovo sciopero: si va verso settimana decisiva per rinnovo contratto scuola
E’ ancora decisamente aperta la partita per il rinnovo del contratto della scuola 2022-2023 che potrebbe essere giunto alla sua settimana decisiva, mentre i sindacati hanno già indetto uno sciopero lunedì 30 maggio e il governo, dal canto suo, vuole evitare la mobilitazione e si annuncia l’impegno ad aumentare gli stipendi a tre cifre. Vediamo allora come procede la trattativa sul rinnovo del contratto scuola 2022-2023 tra aumento stipendi e arretrati.
Si tratta, secondo i sindacati, di un aumento irrisorio che dovrebbe essere assolutamente aumentato per figure professionali che rappresentano la categoria degli impiegati pubblici meno pagati.
In ogni caso, agli aumenti da riconoscere degli stipendi, si aggiungono, per il mese di luglio, i 200 euro di bonus una tantum che serviranno comunque a dare una boccata di ossigeno. La questione sulla cifra di aumento degli stipendi per gli insegnanti della scuola resta comunque ancora tutta aperta.
Insieme alla questione degli aumenti degli stipendi per la scuola, resta da sciogliere in questa settimana forse decisiva anche il nodo degli arretrati.
Le ultime notizie in merito parlano di cifre ancora da quantificare a ciò che si sa è che al netto delle risorse per gli arretrati è compreso anche l’elemento perequativo da 11,50 euro medi previsto dal precedente Ccnl 2016-2018 ma bisogna definire ancora nuovi importi da riconoscere.
Tra le ulteriori discussioni sul rinnovo del contratto scuola 2022-2023 anche quelle relative a Dad e necessità di regolare il lavoro agile considerato complementare e non alternativo al lavoro in presenza, nonché il lavoro da remoto, come telelavoro domiciliare e altre forme di lavoro a distanza, che si può svolgere in un luogo diverso dalla sede fisica.
Novità previste anche la per formazione, con obblighi e riconoscimenti, a partire dalla formazione durante le ore di servizio e la remunerazione delle competenze acquisite.
Agli insegnanti potrebbe, infatti, essere riconosciuto un bonus una tantum per la formazione, con valutazioni intermedie annuali e una verifica finale durante la quale il docente potrà dimostrare di avere raggiunto un livello di formazione adeguato rispetto agli obiettivi.