Non è stata aperta una trattativa tra Ministero per la Funzione Pubblica e forze sociali sulle modalità di aumento degli stipendi degli statali.
Sono due le partite aperte sul fronte del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. La prima è quella che si trascina da tempo e che neanche con la presentazione della manovra ha avuto una sua risposta chiara e definitiva. È quella dell'effettivo budget stanziato solo per aumentare gli stipendi degli statali. Dalla lettura del testo emerge infatti che i quasi due miliardi di euro serviranno a finanziare tutti i provvedimenti sulla pubblica amministrazione, comprese quelli sulle forze dell'ordine. La seconda questione non è relativa al quanto ma al come. Ed è questo il punto che sta mandando su tutte le furie le forze sociali.
Non è stata aperta una trattativa tra Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e forze sociali sulle modalità di aumento degli stipendi degli statali. E poi c'è la partita nella partita, quella che riguarda le assunzioni negli enti locali. Attualmente i i Comuni sotto i mille abitanti possono assumere un numero di persone pari ai dipendenti usciti nell'anno precedente. I Comuni da mille a 9.999 abitanti con rapporto tra dipendenti e popolazione inferiore alle soglie fissate dal Viminale per gli enti in dissesto devono effettuare un turn over al 75%. I Comuni da mille a 9.999 abitanti con rapporto tra dipendenti e popolazione superiore alle soglie fissate dal Viminale vedono limitato il turn over al 25%.
Anche per i Comuni da 10.000 abitanti in su, turn over al 25%. Infine, per i Comuni in cui la spesa di personale non supera il 25% delle spese correnti, il turn over è al 100%. Secondo i calcoli dell'Anci fra 2010 e 2015 la spesa di personale dei Comuni è diminuita del 13,5% (2,2 miliardi in termini annuali), contro il 6% del complesso della pubblica amministrazione. E ancora: il 60% dei dipendenti ha superato i 50 anni. Nel caso dei dirigenti, gli over 50 sono il 76,6% (il 24,2% dei dirigenti comunali ha superato i 60 anni).
Il tema della sicurezza è stato poi all'ordine del giorno del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto in Prefettura a Milano dopo i recenti episodi di criminalità comune. Il tutto mentre sono in arrivo i militari dell'Esercito italiano del capoluogo meneghino. Quanti ne potrebbero arrivare è ancora top secret, ma una stima ragionevole, secondo fonti vicine all'Esercito, potrebbe essere quella di 100 unità, che si andrebbero ad aggiungere ai 600 soldati già attualmente coinvolti nel sostegno alla sicurezza cittadina, che vede i soldati impiegati nella vigilanza di luoghi e obiettivi sensibili in modo da svincolare agenti e carabinieri da questi compiti, rendendoli disponibili per attività di indagine e controllo del territorio.