Per quanto sia innegabilmente comoda e per certi versi anche economica, la vita del lavoratore pendolare non è sempre facile ed esente da imprevisti.
La comodità del treno per lavoratori e pendolari è innegabile. Permette infatti di raggiungere il posto di lavoro, magari in un altro comune, per poi farsi riportare a destinazione. E senza particolare stanchezza perché non ci sono gli sforzi della guida e dell'individuazione del parcheggio giusto.
Tutto corretto, dunque, ma spesso e volentieri, scegliere il treno come principale mezzo per andare a lavoro significa mettere in conto anche ritardi e cancellazioni, oltre a convogli strapieni che possono rallentare l'entrata e l'uscita dal vagone.
Il rischio che si corre è di raggiungere in ritardo il posto di lavoro anche se la puntualità nel recarsi alla stazione di treno è stato impeccabile. Ecco allora che la domanda è inevitabile: il lavoratore è responsabile delle conseguenze delle inadempienze del treno? Vediamo in questo articolo
A dirla tutta, la stessa società che gestisce il servizio tira spesso in ballo motivi non imputabili alla sua gestione per giustificare inefficienze. Pensiamo per esempio a una gelata o a un evento meteorologico improvviso. Il problema per il lavoratore si pone nel momento in cui, qualunque sia il motivo alla base del ritardo, si presenta in ufficio o in negozio fuori orario.
E diventa ancora più grave quando la sua presenza è fondamentale per avviare la macchina produttiva oppure per la copertura di una mansione essenziale.
La prima cosa da fare nel caso in cui il treno su cui siamo a bordo ci porterà in ritardo a destinazione è avvisare il proprio responsabile o comunque un collega dell'impossibilità di arrivare puntuali. Proprio la diligenza è infatti uno dei parametri tenuti in considerazione nel valutare l'applicazione di eventuali misure disciplinari.
Queste ultime sono a discrezione del datore di lavoro e comunque strettamente legate al comportamento osservato dal dipendente. Con una variabile in più: il ritardo al lavoro è un comportamento ripetuto nel tempo oppure si tratta di un caso isolato?
L'aspetto fondamentale a cui prestare attenzione per evitare provvedimenti è dunque mantenere un comportamento corretto nel tempo, al di là di un ritardo fisiologico - provocato per altro da inefficienze del sistema ferroviario - che è sempre dietro l'angolo.
Non è quindi casuale che il datore di lavoro conserva un ampio ventaglio di provvedimenti disciplinare da applicare in base alla gravità dell'azione del lavoratore. Uno dopo l'altro, si tratta del rimprovero verbale, dell'ammonizione, della multa, della sospensione, del trasferimento, del licenziamento.