Smart working, le modifiche dal 1 Settembre con nuova legge in vigore

di Marianna Quatraro pubblicato il
Smart working, le modifiche dal 1 Settem

Cambiano dal primo settembre le norme sullo smart working: modifiche e novità al via e per chi. I chiarimenti

Dal prossimo primo settembre tutti di nuovo al lavoro in presenza: il Decreto Aiuti bis non ha, infatti, prorogato il diritto allo smart working semplificato a lavoro. In tempo di pandemia lo smart working ha decisamente semplificato lo svolgimento del lavoro portando notevoli benefici tanto per le aziende quanto per i lavoratori.

Se, infatti, i benefici dello smart working per le aziende si sono tradotti in riduzione dei costi di viaggio, per i dipendenti il vantaggio è stata la possibilità di autogestione in modo da porte meglio equilibrare vita e lavoro. Dal primo settembre tale modalità di lavoro decade e sono previste novità solo per lavoratori fragili e per i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni. Vediamo allora quali sono le modifiche per lo smart working dal primo settembre con nuova legge in vigore. 

  • Nuova legge smart working dal primo settembre al via
  • Novità smart working lavoratori fragili e genitori con figli di età inferiore ai 14 anni.

Nuova legge smart working dal primo settembre al via

Dal prossimo primo settembre per poter lavorare in smart working non ci saranno più indicazioni e direttive del Governo valide per tutti ma le aziende dovranno eventualmente stipulare accordi individuali con i singoli lavoratori che vogliono continuare a lavorare in questa modalità di lavoro, potendo il lavoro ovviamente permetterlo.

Se il datore di lavoro acconsente alla richiesta di svolgimento di lavoro in smart working, deve firmare il relativo a accordo individuale che deve riportare le indicazioni specifiche sulle modalità di esecuzione del lavoro in smart working, come: 

  • durata del periodo dello smart working; 
  • alternanza tra periodi di lavoro in presenza e smart working; 
  • luoghi di esercizio della prestazione lavorativa; 
  • strumenti di lavoro utilizzati; 
  • tempi di riposo; 
  • misure tecniche volte a garantire il diritto alla disconnessione; 
  • forme e modalità di controllo della prestazione lavorativa compatibili con la normativa sulla privacy e lo Statuto dei Lavoratori; 
  • forme e modalità di esercizio dei diritti sindacali.
Dal primo settembre le aziende che firmato accordi individuali per lo smart working non dovranno più trasmettere le singole intese raggiunte una per una con ogni dipendente, ma potranno comunicare solo l’elenco dei contribuenti che hanno deciso in autonomia di firmare l’accordo.

Novità smart working lavoratori fragili e genitori con figli di età inferiore ai 14 anni.

Stando a quanto previsto dalla nuova legge approvata, dunque, le singole aziende, su richiesta degli interessati, hanno la possibilità di concedere comunque ai dipendenti di lavorare in smart working, dando, nei casi di richiesta, priorità a specifiche categorie di persone che sono principalmente:

  • lavoratori con figli di età fino a dodici anni;
  • lavoratori con figli in condizioni di disabilità e senza limiti di età;
  • lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata o caregiver.
I lavoratori interessati possono svolgere il lavoro in smart working, anche in assenza di un apposito accordo individuale tra gli stessi e l’azienda, a condizione che la stessa attività lavorativa sia fattibile da remoto, e stesso discorso vale per i lavoratori cosiddetti fragili, cioè coloro che, previa valutazione dei medici competenti, maggiormente esposti al rischio di contagio Covid a causa dell’età o della condizione di rischio derivante da:
  • svolgimento di terapia salvavita;
  • immunodepressione;
  • esiti di patologie oncologiche;
  • comorbilità.