Statali, annunciata svolta per stipendi e condizioni lavoro già con rinnovo contratti 2022-2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Statali, annunciata svolta per stipendi

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Rendere stipendi e condizioni dei lavoratori statali come quelle dei lavoratori privati: cosa potrebbe cambiare per rinnovo contratti statali e nuovi annunci

Rinnovo contrattuale per aumento degli stipendi, novità per formazione e ordinamento professionale, crescita e carriere: sono ormai mesi che si discute del rinnovo dei contratti dei lavoratori statali, ma mesi in cui non si è ancora riuscita a trovare una quadra. Eppure i lavoratori statali continuano ad attendere e sembra che sia stata annunciata una svolta per stipendi e condizioni già a partire da rinnovo contratti 2022-2023. Vediamo di cosa si tratta.

  • Svolta annunciata per condizioni statali a partire da rinnovo contratti 2022-2023
  • Aumento stipendi lavoratori statali ancora un nodo da sciogliere

Svolta annunciata per stipendi e condizioni statali a partire da rinnovo contratti 2022-2023

Ad annunciare una sorta di svolta nel percorso di rinnovo dei contratti 2022-2023 dei lavoratori statali le dichiarazioni del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che più che una svolta annunciata vera e propria rappresenta l’auspicio di un cambiamento del lavoro pubblico.

Secondo Tridico, infatti, salari e condizioni di lavoro dei lavoratori statali devono essere adeguati a quelli dei lavoratori privati che percepiscono stipendi più alti e godono di migliori condizioni di lavoro, tra lavoro agile e flessibile e smartowrking ormai quando possibile. 

Si tratta, in realtà, di parole che vorrebbero prevedere un cambio di rotta nella prestazione di lavoro degli statali che potrebbero, così, anche adeguarsi ai lavoratori statali degli altri Paesi dell’Ue.

Stando, infatti, a quanto riportano dati recenti, in Paesi come Francia o Germania, il lavoro statale è molto ambito non solo perché, come in Italia, è il posto fisso che ormai tutti agognano contro qualsiasi crisi e incertezza, ma anche e soprattutto perché in questi Paesi si tratta di un lavoro prestigioso.

Essere un dipendente statale, per esempio, in Germania significa fare un lavoro importante che consente non soltanto di ricevere uno stipendio alto, si parla di cifre assolutamente molto più alte rispetto a quelle degli stipendi italiani dei lavoratori statali, ma di avere grande lustro nella società.

Inoltre, alla vigilia quasi del nuovo concorsone a luglio che punta all'assunzione di ben 1.500 persone nel proprio Ente, il direttore dell’Agenzia delle Dogane, Marcello Minenna, ha annunciato la nuova possibilità per i vincitori di concorso di scegliere dove andare, dando dunque ai lavoratori statali la facoltà di decidere in quale settore dell’ente essere inquadrati senza dover necessariamente inquadrare direttamente i lavoratori assunti in funzioni spesso non loro.

Con questa dichiarazione, si apre la strada per un nuovo modo di lavorare in enti pubblici con la possibilità per chi vince i relativi concorsi per entrare nei diversi enti di decidere, chiaramente in rapporto alle posizioni disponibili, dove collocarsi. Più che una svolta annunciata, anche in questo caso, si tratta di una speranza per nuove modalità di svolgimento del lavoro pubblico.

Aumento stipendi lavoratori statali ancora un nodo da sciogliere

Con particolare riferimento agli aumenti degli stipendi dei lavoratori statali che il presidente dell’Inps auspica più alti e da adeguare quasi a quelli percepiti dai colleghi europei, si tratta in realtà di una svolta, quella auspicata, molto teorica visto che per il rinnovo dei contratti degli statali 2022-2023 sono stati annunciati aumenti che stentano ad arrivare a oltre 100 euro.

Con l’approvazione dell’integrazione dell’Atto di indirizzo per il rinnovo del CCnl del personale del comparto Funzioni locali per il triennio 2019-2021, si è parlato di un aumento medio degli stipendi per il rinnovo del contratto degli statali di 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi (ex area B3), per un aumento netto di 90 euro mensili. E si tratta di una cifra che, a detta di moltissimi, dovrebbe essere rivista e aumentata.