Stipendi, nuova sentenza tribunale con effetti dirompenti apre ad aumenti per tutti (non solo salario minimo)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Cosa cambia per gli stipendi più bassi con la nuova importante sentenza arrivata: tutto potrebbe migliorare per i lavoratori che guadagnano meno di quanto dovrebbero

Cosa prevede la nuova importante e rivoluzionaria sentenza che potrebbe diventare legge per stipendi bassi? Sono sempre diversi i casi denunciati di sottopagamento a lavoro e mentre in alcuni casi i lavoratori spesso non possono far nulla se non accettare stipendi molto bassi, per altri la situazione cambia decisamente. Ed ora una recente sentenza è arrivata a cambiare le cose per tutti. Vediamo cosa prevede.

  • Nuova importante sentenza per stipendi bassi cosa prevede
  • Quali sono gli stipendi medi in Italia

Nuova importante sentenza per stipendi bassi cosa prevede

Una recente sentenza del Tribunale di Milano, che potrebbe diventare legge come altre diverse sentenze ma che sicuramente può fare giurisprudenza perché giuridicamente valida per cui diversi lavoratori potrebbero appellarsi, ha ritenuto che uno stipendio orario inferiore a 4 euro viola i principi costituzionali, in riferimento ad un caso denunciato da una dipendente di un istituto di vigilanza che aveva uno stipendio di 3,96 euro. 

Il Tribunale ha disposto l’immediato aumento dello stipendio per la lavoratrice, ritenendo che, nonostante in linea con quanto stabilito dal relativo Ccnl di inquadramento, la paga oraria prevista viola il diritto di ricevere uno stipendio adeguato e tutelato dalla Costituzione, pur non esistendo (ancora) nel nostro Paese un salario minimo, cioè una somma oraria da corrispondere ai lavoratori sotto la quale non si potrebbe andare.

In quasi tutti i Paesi in cui vige un salario minimo (che si era pensato di introdurre anche in Italia), solitamente si aggira sui 9 euro l’ora. 

Precisiamo che in ogni caso, quando lo stipendio percepito risulta troppo basso e inferiore a quanto indicato dalla tabella allegata al contratto collettivo di assunzione o se il datore di lavoro non riconosce al lavoratore alcune delle tutele contenute nello stesso Ccnl, è possibile pretndere che il datore di lavoro rispetti i diritti del lavoratore e bisogna innanzitutto rivolgersi al datore di lavoro, sottolineando la violazione contrattuale e pretendendo così un aumento di stipendio o il riconoscimento di tutte le tutele previste dal Ccnl ma comunque la Costituzione stabilisce il diritto a ricevere una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa e si tratta di principio che non può mai essere assolutamente derogato da alcun contratto. 

In caso di mancata concessione dell’aumento dovuto dal datore di lavoro, si potrebbero consultare i sindacati presenti in azienda per valutare il miglior modo di agire, o, in alternativa, il dipendente può denunciare il problema recandosi direttamente presso l’Ispettorato territoriale del lavoro.

Quali sono gli stipendi medi in Italia

Volendo fare un quadro di quanto si percepisce mediamente in Italia di stipendi, potremmo dire che, stando da recenti dati che emergono, lo stipendio medio in Italia si aggira tra i circa 22mila e i circa 30mila annui, per stipendi tra circa 1.600 euro e 2.300 euro lordi che corrispondono a stipendi, rispettivamente, di circa 1.300 e 1.900 euro al mese netti.

Tutto poi dipende dal settore di impiego e relativo Ccnl di inquadramento, considerando che ci sono posizioni e contratti che prevedono paghe base molto più basse di 1.600 euro al mese lordi, che possono scendere anche fino a mille euro, così come le retribuzioni maggiori mensili possono arrivare a sfiorare i 4-5mila euro.