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Un equo compenso per tutti i professionisti e lavoratori autonomi per evitare sottopagamenti: cosa prevede la nuova legge e per chi
Cosa prevede il nuovo stipendio minimo al via per professionisti e partite iva per le differenti prestazioni possibili? Mentre si continua a discutere dell’istituzione del salario minimo in Italia, su indicazione dell’Ue, per garantire a tutti i lavoratori uno stipendio dignitoso, è stato approvato l'equo compenso per professionisti e titolari di partite Iva, per evitare uno ‘sfruttamento’ di queste categorie di persone da parte delle aziende e della Pubblica amministrazione. Vediamo cosa prevede e come funzionerà.
Il testo approvato in via definitiva prevede per le imprese bancarie e assicurative (e loro controllate e mandatarie) e per le aziende con più di 50 dipendenti, o con un fatturato di oltre 10 milioni, di pagare al professionista a cui affidano incarichi un compenso equo, che sia assolutamente proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro e conforme ai parametri ministeriali per la determinazione delle remunerazioni.
Ciò significa che se finora chi lavorava per grandi committenti, soprattutto i giovani, era costretto ad accettare qualsiasi offerta pur di guadagnare il cliente, pur rimettendoci, da oggi ogni professionista deve essere pagato ‘per quanto lavora’, non di meno.
La legge sull’equo compenso porterà anche alla riscrittura degli accordi tra i professionisti e i propri clienti, innanzitutto sotto il profilo economico, perché bisognerà definire esplicitamente il riferimento ad un compenso equo e per stabilirlo bisognerà considerare parametri presenti nei decreti ministeriali, definiti in modo differente per ogni categoria.
Resta, infatti, da capire di quanto dovrà essere l’equo compenso approvato per i professionisti e i singoli parametri da valutare per il calcolo delle somme da pagare.
Se non si rispetta la nuova norma sull’equo compenso di rischiano sanzioni. Le sanzioni disciplinari sono previste a carico dei professionisti che accettano un compenso non equo e non al committente inadempiente.
Stando a quanto previsto dalla norma approvata, spetta agli ordini e collegi professionali adottare disposizioni deontologiche per definire sanzioni per i professionisti che violino le disposizioni sull'equo compenso.
La nuova legge prevede, inoltre, l'istituzione, presso il ministero della Giustizia, di un Osservatorio nazionale sull'equo compenso.