Straordinari 2023 sul lavoro leggi in vigore, normativa e contratti nazionali

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Straordinari 2023 sul lavoro leggi in vi

Straordinari 2023 sul lavoro leggi in vigore, normativa e contratti nazionali

Alla base degli straordinari sul lavoro c'è un accordo tra datore e lavoratore con il primo che ha bisogno di un supporto supplementare da parte del dipendente e il secondo che mette a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze in cambio di una maggiorazione dello stipendio.

Ma se questa è la regola di base occorre poi fare i conti con una lunga serie di particolarità. Ad esempio, ci deve essere sempre l'intesa tra le parti oppure il lavoratore è alcune volte costretto ad accettare il lavoro straordinario? E quando può rifiutarlo senza incorrere in conseguenze?

C'è poi un altro aspetto fondamentale della normativa generale e delle particolarità inserite nei contratti collettivi nazionali di lavoro ed è quella relativa al numero massimo di ore di straordinario che è possibile fare. Vediamo dunque in questo articolo

  • Leggi in vigore 2023 sugli straordinari
  • Straordinari, contratti e normativa

Leggi in vigore 2023 sugli straordinari

La richiesta di lavoro straordinario da parte del datore di lavoro deve partire da presupposti ben precisi e, come suggerisce la stessa parola, il concetto di base è la necessità di disporre di una disponibilità supplementare rispetto all'ordinario. Insomma, il ricorso allo straordinario debba avere un carattere di eccezionalità.

Ecco dunque che in prima battuta sono le esigenze tecnico-produttive che non possono essere fronteggiate attraverso l'assunzione di altri lavoratori a giustificare il ricorso al lavoro straordinario. La seconda motivazione alla base di questo strumento sono i casi di forza maggiore o in cui la mancata esecuzione di prestazioni di lavoro straordinario può dare luogo a un danno alle persone o alla produzione.

Infine, ma non di certo meno raro come evento, ci sono gli eventi particolari e straordinari, come la partecipazione a mostre, fiere e manifestazioni collegate all'attività produttiva.

Quando si parla di straordinari è poi fondamentale che il datore di lavoro comunichi al dipendente la variazione di orario settimanale rispetto a quello ordinario entro il primo giorno lavorativo della settimana.

Ma naturalmente si tratta di una disposizione di massima perché il bisogno di un impegno supplementare può presentarsi anche in maniera improvvisa. L'aspetto fondamentale di cui tenere conto è anche un altro ovvero quando gli straordinari sono obbligatori e quando si possono non fare.

Partendo dal presupposto che l'utilizzo di questo strumento deve essere contenuto (non più di 8 ore a settimana, come vedremo nel paragrafo successivo), l'azienda può esercitata con libertà questa prerogativa, sempre nel rispetto della normativa e del contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento.

Ed è quindi possibile rifiutare di fare straordinari su lavoro se richiesti da datore di lavoro? L'impianto legislativo generale parla chiaro e prevede che il datore di lavoro possa chiedere gli straordinari senza il consenso del dipendente.

Quest'ultimo può rifiutarsi ma deve giustificare il diniego, altrimenti va incontro a una possibile sanzione disciplinare. E naturalmente vale anche la regola contraria: il dipendente non può effettuare lavoro straordinario senza l'autorizzazione del datore o comunque del superiore che ha il potere di assegnarli. Il tutto ricordando che alcune categorie sono esentati dall'obbligo di prestare ore lavorative straordinarie, come gli studenti lavoratori.

Allo stesso modo non sono contemplati il personale direttivo con potere di decisione autonomo, i lavoratori a domicilio e i telelavoratori. Infine, nessun lavoro straordinario per i dipendenti il cui orario di lavoro non è predeterminato o misurato.

Straordinari, contratti e normativa

Gli straordinari sul lavoro viaggiano di pari passo con le ore di lavoro: quando l'orario sfora quanto stabilito dal contratto, ecco che scatta questo nuovo strumento.

E se le ore massime consentite sono 40 nell'arco di una settimane, quelle di straordinario non possono essere maggiori di 8 per un totale di 48 ore alla settimana.

C'è però un importante caso particolare a cui prestare la massima attenzione perché la normativa 2023 prevede che anche se il lavoratore presti la propria attività per più di 40 ore in una settimana non necessariamente si debba parlare di straordinario se nell'arco dei sei mesi la media delle ore lavorate sia comunque pari a 40. In qualche modo vale il principio della compensazione ovvero dell'eccezionalità del caso.

Per quanto riguarda il conteggio - utile anche per sapere quante ore conviene fare al mese per non perderci - per il raggiungimento dei limiti dell'orario settimanale occorre calcolare i periodi di effettivo lavoro e non i periodi non lavorati anche se pagati.

Pensiamo ad esempio alle festività, alla gravidanza, alle ferie, ai permessi, alla malattia, agli infortuni. Tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro prevedono che le ore di lavoro straordinario devono essere pagate con un bonus supplementare, anche se poi sono numerosi i racconti di chi lamenta ore non riconosciute e vuole sapere cosa fare e come difendersi dal datore di lavoro inadempiente.