Supermercati, lavoratori sotto calmanti e condizioni impensabili. E chi si lamenta licenziato

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Supermercati, lavoratori sotto calmanti

Documenti di valutazione del rischio fotocopia, merci e macchinari che in alcuni casi ostruiscono le uscite di sicurezza, negozi insicuri, punti vendita che risalgono agli anni novanta.

Una storia che lascia attoniti, sicuramente stupefatti quella di Fabio, dipendente di un supermercato licenziato, che rivela e spiega la situazione in cui si vive in numerosi supermecati e catene commerciali. E la sua stessa vicenda di licenziamento a cui si contrappone la tesi dell'azienda. Certamente una vicenda e uno scenario che vale la pena approfondire.

Di storie imbarazzanti come queste legate all'ambiente di lavoro Lidl ne abbiamo lette e ascoltate tante. Spetta naturalmente a un giudizio, nel caso in cui questa e altre vicende dovessero finire in un tribunale, accertare o meno la veridicità dei fatti. Tuttavia fa sempre un certo effetto leggere le testimonianze di chi, come Fabio, gestire di un punto vendita della catena di supermercati e rappresentante per la sicurezza dei lavoratori, denuncia condizioni lavorativi oltre la soglia della tolleranza, tra mansioni svolte al gelo e necessità di ricorrere ad ansiolitici. Con tanto di licenziamento per aver richiesto maggiore sicurezza. Da parte sua, l'azienda restituisce le accuse al mittente e non lega l'allontanamento all'attività sindacale.

Gelo, ansiolitici e licenziamento: la storia di Fabio

La storia ruota attorno a Fabio, gestore di un punto vendita alla periferia di Torino con 27 dipendenti. E come racconta l'Espresso che ha reso pubblica la sua vicenda, in qualità di responsabile dei lavoratori per la sicurezza per la Cgil, ha denunciato la presenza di documenti di valutazione del rischio fotocopia, merci e macchinari che in alcuni casi ostruiscono le uscite di sicurezza, negozi insicuri, punti vendita che risalgono agli anni novanta, a fronte di un volume di affari che si è adesso moltiplicato e temperature che d'inverno scendono fino ai 5 gradi ovvero lavoratori costretti a lavorare al gelo. Una lunga serie di irregolarità che, se dimostrati, all'azienda costerebbero cari in termine di multe.

Il tasso di fatica, a detta di Fabio, è elevatissimo e la rapidità è la regola principale, soprattutto per le operazioni di movimentazione delle merci sugli scaffali. E con gli psicofarmaci che rappresenterebbero un tratto comune per tanti lavoratori.

Orario di lavoro e personale

Tra gli episodi più toccanti di Fabio c'è quello su orario di lavoro e personale. Racconta infatti di aver ricevuto tutti i giorni una telefonata per sapere quale sarebbe stato il fatturato del giorno. Se avesse riferito una stima di 1.000 euro in meno sarebbe scattava l'allarme rosso ovvero la richiesta di mandare via gente. L'obiettivo, riferisce, sarebbe stato quello di "andare oltre, forzare le regole, abbattere, all'ennesima potenza, i costi del personale". E poi, si domanda, come stimare un incasso di 1.000 euro l'ora se nel punto vendita si fanno piccole spese e non si guadagna mai più di 5 o 600 euro? Per avvicinarsi a quei picchi di produttività, "dovevo correre il triplo e magari continuare a lavorare a lungo dopo aver timbrato il badge di uscita".

E nel frattempo classifica Altroconsumo

C'è un'inchiesta molto interessante di Altroconsumo sui supermercati più convenienti per fare la spesa. La nota associazione indipendente e senza fini di lucro ha visitato 68 città italiane e ben mille punti vendita, ma ha soprattutto rilevato oltre un milione di prezzi alla scoperta del supermercato più conveniente d'Italia. Un lavoro certosino che ha fornito risultati sorprendenti su molti versanti così come conferme a quello che è il sentire comune. Alla fine dei giochi, il risparmio di spesa complessivo su base annua è di oltre 1.000 euro in base alla città in cui si vive e alla catena di Gdo ovvero Grande distribuzione organizzata (e non) scelta. Mica poco.

Il punto è che i prezzi cambiano da un negozio all'altro e la differenza per uno stesso articolo può essere considerevole. La meritoria indagine svela che i costi possono essere più salati del doppio. Di più: siccome la spesa cambia in base alla composizione della famiglia e alle possibilità economiche, basandosi sui dati di consumo dell'Istat, Altroconsumo ha anche calcolato quanto i tre profili analizzati - coppia, anziano solo o famiglia con figli - possono risparmiare cambiando tipo di spesa.

Ci sono due modi per leggere le classifiche. Da una parte c'è quella a livello territoriale ovvero si individua la propria città e si va alla ricerca del supermercato più economico. Tanto per fare un esempio, viene fuori che sia a Milano e sia a Roma, il punto vendita in cui conviene fare la spesa fa parte della catena Esselunga. Più precisamente, nel capoluogo lombardo, il risparmio massimo in città è pari a 1.021 euro con un ulteriore risparmio scegliendo i prodotti a marchio commerciale (1.990 euro) e il discount più economico (2.944 euro). Nella Capitale, il risparmio massimo in città è pari a 1.226 euro con un ulteriore risparmio scegliendo i prodotti a marchio commerciale (1.782 euro) e il discount più economico (2.736 euro).

In seconda battuta è possibile procedere con una lettura su larga scala ovvero capire qual è il supermercato meno caro su base nazionale. E in questo caso sono quattro le graduatorie elaborate da Altroconsumo, tutte pubblicate nell'ultimo numero del mensile e sul sito web. La prima riguarda i prodotti di marca ovvero è composta dai supermercati più conveniente se si è solit riempire il carrello di alimenti, detersivi, saponi che portano il marchio delle aziende leader di mercato. Il valore assegnato è stato pari a 100 alla catena più conveniente.

  1. Esselunga 100
  2. Alì 101
  3. U2 Supermercato 102
  4. Bennet 102
  5. Panorama 103
  6. Famila 103
  7. Auchan 103
  8. Ipercoop 103
  9. Iper 103
  10. Interspar 104
  11. Conad Ipermercato 104
  12. Coop 104
  13. Conad Superstore 104
  14. Pam 104
  15. Iper Simply 105
  16. Conad 105
  17. Il Gigante 106
  18. Simply 106
  19. Carrefour 106
  20. Sigma 106
  21. Eurospar 107
  22. Tigre 108
  23. Carrefour Market 109
  24. Emme Più 111
La seconda classifica fa riferimento ai supermercati più convenienti per chi fa la spesa basata su prodotti a marchio commerciale. Quasi tutti i supermercati, fa notare Altroconsumo, hanno una linea di prodotti marchiati con il logo della catena. Indice 100 va sempre al punto vendita più conveniente. Le classifiche, occorre rilevare, valgono anche se si fa la spesa con i prodotti che premiamo come miglior acquisto. Ecco allora:
  1. Auchan 100
  2. U2 Supermercato 104
  3. Conad Ipermercato 106
  4. Conad 107
  5. Interspar 108
  6. Conad Superstore 109
  7. Coop 113
  8. Eurospar 113
  9. Ipercoop 114
  10. Iper Simply 114
  11. Carrefour 114
  12. Bennet 115
  13. Esselunga 117
  14. Panorama 119
  15. Iper 119
  16. Famila 120
  17. Pam 121
  18. Tigre 122
  19. Alì 122
  20. Carrefour Market 126
  21. Simply 127
  22. Il Gigante 134
  23. Sigma 147
  24. Emme Più 150
Chi non bada al marchio e alla pubblicità, ma è interessato solo a fare le spesa più economica possibile, può consultare questa classifica elaborata da Altroconsumo. Trovano spazio i supermercati più convenienti per chi fa la spesa riempiendo il carrello solo con i prodotti dal prezzo più basso.
  1. Lidl 100
  2. Eurospin 100
  3. In’s Mercato 105
  4. Auchan 108
  5. Prix Quality Discount 109
  6. Tuodì Market 110
  7. Todis 110
  8. D-Più Discount 112
  9. Md Discount 112
  10. U2 Supermercato 114
  11. Iper 115
  12. Esselunga 118
  13. Iper Simply 119
  14. Ipercoop 124
  15. Coop 124
  16. Penny Market 124
  17. Carrefour 125
  18. Panorama 127
  19. Alì 127
  20. Bennet 128
  21. Interspar 130
  22. Pam 133
  23. Conad Ipermercato 133
  24. Il Gigante 134
  25. Tigre 136
  26. Simply 136
  27. Eurospar 138
  28. Conad Superstore 138
  29. Famila 140
  30. Conad 140
  31. Carrefour Market 147
  32. Emme Più 155
  33. Sigma 168
Infine, questa classifica è la sintesi delle altre tre classifiche e considera una spesa più realistica, fatta con prodotti di fascia alta (quelli di marca), di fascia media (a marchio commerciale) e di fascia bassa (i più economici). Come criterio di selezione, rileva Altroconsumo, l'insegna è stata presente almeno in una regione.
  1. Auchan 100
  2. Ipercoop 103
  3. Interspar 104
  4. Coop 104
  5. Iper 104
  6. Famila 105
  7. U2 Supermercato 105
  8. Alì 106
  9. Esselunga 107
  10. Panorama 108
  11. Bennet 108
  12. Eurospar 108
  13. Pam 108
  14. Conad Ipermercato 109
  15. Iper Simply 110
  16. Simply 111
  17. Carrefour 111
  18. Conad Superstore 112
  19. Conad 113
  20. Carrefour Market 116
  21. Il Gigante 117
  22. Sigma 119
  23. Tigre 120
  24. Emme Più 127