Tempo divisa va pagato o no
Ecco le sentenze più recenti della Corte di Cassazione sul tempo divisa: l'attività di vestizione e svestizione va retribuito oppure no?
Ci sono i giudici a intervenire sempre più spesso sulla questione del tempo divisa ovvero su come considerare quei minuti che intercorrono tra l'indossare la divisa e l'inizio del lavoro: va pagato o no?
Sono numerose le categorie interessate dalla questione, come gli operai metalmeccanici, i vigili del fuoco, molti lavoratori dell'industria alimentare, come bar e ristoranti, gli infermieri, la polizia municipale, gli operatori sanitari ospedalieri, gli addetti alle mense, gli operai dei cantieri edili, gli operatori delle case di riposo, i militari, gli operai del trasporto pubblico, gli addetti dei supermercati.
La Corte della Cassazione ha via via emanato sentenze sulla base dei ricorsi proposti dai lavoratori e le decisioni si sono affiancate alle legge 2019 in vigore.
Il punto di riferimento per sapere se il tempo cambio tuta per chi lavora in alcuni ambiti in cui è richiesta la divisa, come officina e fabbriche, sono i Contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria. Tuttavia non sempre sono indicate precise disposizioni in materia ed ecco allora che ci hanno pensato i giudici della Cassazione a intervenire più di una volta.
La prima sentenza che vogliamo ricordare riguarda la categoria degli infermieri, rispetto a cui la Suprema Corte si è espressa in maniera chiara sul pagamento del tempo impiegato per indossare e svestire la divisa. Sono due i concetti chiave:
Nessun dubbio per questa sentenza 2019 della Corte di Cassazione (numero 17635): indossare e togliersi la divisa di lavoro sono attività che rientrano nell'orario di lavoro e di conseguenza vanno pagate.
Questa che ha coinvolto gli infermieri non è comunque l'unica volta in cui la Corte di Cassazione si è espressa sul tempo divisa. Solo lo scorso anno i giudici hanno preso posizione sulla richiesta dei dipendenti di un'azienda di farsi pagare i 10 minuti di vestizione.
Anche in questo caso, le conseguenze sono per tutti i lavoratori e non solo per gli infermieri e dunque per operai metalmeccanici, vigili del fuoco, lavoratori dell'industria alimentare, come baristi e camerieri, polizia municipale, operatori sanitari ospedalieri, addetti alle mense, operai dei cantieri edili, operatori delle case di riposo, militari, operai del trasporto pubblico, addetti dei supermercati.
Anche in questo caso ci sono due concetti da evidenziare:
Una terza sentenza della Corte di Cassazione ha quindi precisato che l'attività di vestizione e svestizione fa parte degli atti di diligenza preparatoria all'avvio della giornata di lavoro e quindi deve essere pagata.