Tempo tuta 2022 come funziona per indossare divisa. Leggi e contratti nazionali

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Tempo tuta 2022 come funziona per indoss

Come funziona tempo tuta 2022

Tempo tuta 2022 come funziona per indossare divisa. Leggi e contratti nazionali

La questione del tempo tuta continua a rimanere di stretta attualità anche nel 2022. E accade per un motivo ben preciso: al di là della normativa nazionale e dei Ccnl di categoria che cercano di disciplinare ogni aspetto, sempre più sentenze della Cassazione e dei tribunali hanno allargato o ristretto il campo di applicazione.

Di conseguenza è molto interessante analizzare le regole in vigore considerano che sono numerose le categorie di lavoratori coinvolti.

Dagli infermieri agli operai, fino ad arrivare ai camerieri, sono in tanti a chiedersi se il tempo impiegato per indossare e togliere la tuta o la divisa da lavoro va pagato e dunque rientra nell'orario di lavoro oppure si tratta di una attività preparatoria alla giornata lavorativa e quindi rientra tra le cosiddette azioni di diligenza e come tale non va retribuita. Facciamo ordine e chiarezza sulla materia analizzando nel dettaglio

  • Come funziona tempo tuta 2022
  • Contratti e leggi tempo per indossare divisa

Come funziona tempo tuta 2022

Se i giudizi sono stati chiamati a più riprese a pronunciarsi sul funzionamento del tempo tuta e continuano a farlo anche adesso è per via dell'impatto economico che deriva dalla decisione.

Sia per i datori di lavoro e sia per i lavoratori fa molta differenza se nel conteggio dei minuti retribuiti rientra anche il quotidiano tempo di vestizione e di svestizione. Appare quindi evidente come il concetto di tempo tuta sia strettamente legato a quello dell'orario di lavoro e la risposta su come funziona vada ricercato proprio nel rapporto che lega questi due concetti.

Ebbene, normativa alla mano, per orario di lavoro si intende il periodo in cui il dipendente sia a disposizione del datore di lavoro. E lo è in due circostante: al lavoro e nell'esercizio delle attività e delle funzioni. La conclusione è presto detta: se c'è un ordine ben preciso ovvero il tempo di lavoro viene organizzato e controllato dal datore, ecco che va considerato da retribuire.

Tempo tuta deve essere pagato o no

Il quadro normativo sta diventando quindi più chiaro su quando il tempo tuta deve essere pagato o no. E viene in soccorso anche la Corte di Cassazione: in una recente sentenza ha ricordato l'importanza di fare riferimento ai contratti di lavoro ovvero a quelle parti in cui è specificato se la scelta del tempo e del luogo dove indossare la tuta sia facoltativa (a casa o nell'eventuale spogliatoio dell'azienda, ad esempio) oppure se il tutto è rinviato alle disposizioni del datore di lavoro.

Nel primo caso non è prevista alcuna retribuzione perché l'attività rientra tra i cosiddetti atti di diligenza, nel secondo il cosiddetto tempo tuta deve invece essere pagato perché considerato lavoro effettivo. Il problema si pone al livello successivo: quanto dura il tempo tuta?

Anche in questo caso è stato necessario l'intervento di un tribunale, secondo cui non può essere rimesso alla discrezione del lavoratore, ma deve essere calcolato sulla base del tempo indispensabile per eseguire con diligenza questa operazione.