Quando si parla di turni di lavoro in un'azienda è per via della necessità di un'azienda di coprire esigenze organizzative ovvero mantenere un ritmo produttivo ben preciso.
In quanti avrebbero scommesso che proprio l'organizzazione dei turni di lavoro rappresenta uno dei motivi di maggiore conflittualità all'interno di un'azienda? Non tanto e non solo tra gli stessi dipendenti, rispetto a cui non mancano i casi di gelosia e di inutili ripicche.
Quanto piuttosto nei confronti del datore di lavoro. E sono due i motivi oggetto di maggiore discussione e che in alcuni casi hanno spinto una delle due parti a rivolgersi un giudice per scrivere la parola fine sulla vicenda.
Il primo riguarda i modi in cui l'azienda organizza i turni perché, soprattutto nelle realtà più piccole, non è semplice facile riuscire a conciliare le esigenze di tutti con gli orari.
Il secondo motivo che causa contrasti nell'azienda riguarda i tempi di comunicazione dei turni di lavoro. Approfondiamo quindi
C'è però una importante distinzione da effettuare perché i turni possono essere di tipo differente e per i lavoratori si tratta di abbandonare la routine ovvero andare al di là della quotidianità e prestare la propria attività con orari sempre diversi nel corso dei giorni della settimana.
Per conoscere la disciplina dei turni di lavoro in azienda occorre consultare il Contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento. Soprattutto nel caso di alcune categorie, ogni aspetto è dettagliato con estrema precisione, anche la parte relativa ai tempi con cui il datore di lavoro deve comunicare i turni di lavoro.
Il passo successivo è quindi capire se e con quali tempistiche il datore di lavoro è chiamato a comunicare i turni. Ebbene, né le disposizioni generali del mondo del lavoro e né i singoli Ccnl (pensiamo ad esempio a quelli dei settori Agricoltura e Allevamento, Alimentari, Chimica, Credito ed Assicurazioni, Dirigenti Settore Privato, Edilizia e Legno, Enti e Istituzioni Private, Enti Pubblici, Marittimi, Meccanici, Poligrafici e Spettacolo, Terziario e Servizi, Tessili, Trasporti, Turismo) prevedono una timeline da rendere nota ai dipendenti.
Significa in buona sostanza che il datore di lavoro ha le mani libere nell'organizzazione della macchina lavorativa. Ma le cose stanno veramente in questo modo considerando che è interesse dei lavoratori conoscere con un congruo anticipo gli orari di lavoro?
Si capisce facilmente ai disagi organizzativi a cui si esporrebbe l'azienda se il datore di lavoro dovesse comunicare i turni di lavoro a ridosso del loro inizio.
Deve quindi rendere note le intenzioni con un certo anticipo. Già, ma quanto? Non c'è, come spiegato, un limite minimo e di conseguenza entrano in gioco i principi di correttezza e buona fede da entrambe le parti. Anche perché, come sentenziato dalla Corte di Cassazione, anche il tempo libero rientra tra i diritti del lavoratore da tutelare.