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Cosa fare in caso di Assegno unico e Isee sbagliato? Le soluzioni in circolare INPS

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
assegno unico isee

Quali sono le soluzioni per ricevere il corretto importo di assegno unico per figli dopo presentazione di un Isee sbagliato: ecco i chiarimenti Inps

L'Assegno Unico e Universale è un sostegno economico di rilievo per i nuclei familiari con figli a carico, il cui ammontare è strettamente correlato all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). In caso di errata determinazione dell’ISEE, può verificarsi un’erogazione dell’assegno in misura inferiore rispetto a quanto spettante. Comprendere le procedure di rettifica e le soluzioni a disposizione, disciplinate dalle più recenti circolari INPS, è fondamentale per evitare la perdita di somme dovute o ritardi nell’ottenimento dei pagamenti integrativi.

Impatto dell’ISEE sull’importo dell’Assegno Unico

L'entità dell’Assegno Unico e Universale è calcolata in base all’ISEE del nucleo familiare. Un valore ISEE corretto consente l’accesso all’importo pieno, mentre difformità, errori e omissioni comportano la disposizione automatica dell’importo base dell’assegno, generalmente inferiore rispetto a quello spettante. L’INPS, come stabilito dall’articolo 11, comma 5 del d.lgs. 29 dicembre 2021, n. 230, può liquidare l’assegno sulla base delle informazioni disponibili anche se sono presenti difformità, fermo restando l’onere per il beneficiario di regolarizzare la posizione.

  • Per i figli minorenni si applica l’ISEE minorenni o quello corrente;
  • Per i figli maggiorenni, l’ISEE ordinario o quello corrente.
L'importo aggiornato è riconosciuto soltanto dopo la regolarizzazione della situazione e la presentazione di una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) corretta e priva di errori. La mancata regolarizzazione entro i termini stabiliti comporta il pagamento dell’importo minimo e, se non regolarizzata entro la validità della DSU, può determinare la perdita delle integrazioni spettanti.

Cosa fare in caso di errore nell’ISEE: modalità di regolarizzazione

La normativa e la prassi amministrativa indicano tre canali principali per la regolarizzazione dell’ISEE sbagliato:

  • Presentazione di una nuova DSU priva di difformità: L’utente può risolvere errori od omissioni trasmettendo una nuova dichiarazione completa e corretta, che consenta all’INPS di ricalcolare l’assegno sulla base dei dati aggiornati.
  • Rettifica tramite CAF: Se l’errore dipende da un errore materiale del Centro di Assistenza Fiscale (CAF), è possibile chiedere la rettifica della DSU già trasmessa. In questo caso la rettifica ha effetto retroattivo.
  • Presentazione di documentazione integrativa all’INPS: Qualora sia necessario dimostrare la veridicità delle informazioni contenute nell’ISEE, o la correzione di dati patrimoniali e reddituali, è possibile presentare documentazione idonea direttamente alla Struttura INPS territorialmente competente.
I documenti tipici richiesti includono:
  • Estratti conto e attestazioni bancarie nel caso di contestazioni sul patrimonio mobiliare;
  • Certificazioni rilasciate dall’Agenzia delle Entrate per gli errori relativi al reddito;
  • Documentazione relativa all’eventuale chiusura di conti non dichiarati in DSU;
  • Denunce agli organi di polizia per rapporti finanziari aperti a propria insaputa.

Effetti della regolarizzazione e pagamenti integrativi

Una volta presentata la DSU corretta o la documentazione integrativa e riconosciuta la fondatezza della stessa, l’INPS provvede al ricalcolo dell’assegno. Le somme precedentemente erogate con l’importo minimo vengono integrate fino all’importo realmente spettante per tutto il periodo in cui si è verificata la difformità, a condizione che la regolarizzazione avvenga entro la validità della DSU originaria.

In assenza di tale rettifica nei tempi previsti, possono verificarsi due scenari:

  • Perdita definitiva delle integrazioni per i periodi in cui non è stato presentato un ISEE corretto;
  • Restituzione delle somme indebitamente percepite laddove sia stato erogato un importo superiore al dovuto sulla base dell’ISEE irregolare.

Cause di sospensione, revoca o decadenza dell’Assegno Unico

La normativa prevede specifiche situazioni che determinano la sospensione, revoca o decadenza del beneficio:
  • Sospensione: Interruzione temporanea dei pagamenti in caso di eventi quali misure cautelari, sentenze non ancora definitive od obblighi non rispettati verso i servizi competenti;
  • Revoca: Mancata comunicazione di variazioni rilevanti o dichiarazioni mendaci comporta la perdita del diritto e la restituzione di quanto percepito;
  • Decadenza: Applicata in caso di condanna definitiva per determinati reati o mancanza di sottoscrizione di patti di inclusione previsti dalla normativa. La decadenza implica la cessazione dei pagamenti e, se accertata tardivamente, l’obbligo di restituzione delle somme indebite.
Il beneficio può essere nuovamente richiesto, salvo i casi gravi, solo dopo un periodo di sei mesi dalla data del provvedimento che ha disposto la revoca o la decadenza.

Variazioni ISEE e obblighi di aggiornamento

Il beneficiario è tenuto a comunicare tempestivamente all’INPS eventuali variazioni reddituali, patrimoniali o riferite alla composizione del nucleo familiare (nascita, decesso, separazioni, nuove convivenze). La mancata presentazione di una DSU aggiornata in questi casi può incidere negativamente sull’importo erogato e sulla regolarità della prestazione.

  • Presentare la DSU con tutti i dati richiesti per ogni componente;
  • Verificare la correttezza delle informazioni prima dell’invio;
  • Avvalersi di CAF o professionisti per ridurre le probabilità di errori materiali.
La validità della DSU è annuale e, per mantenere inalterato l’accesso all’assegno in misura piena, la sua presentazione aggiornata risulta indispensabile. L’eventuale aggiornamento garantisce il diritto a ottenere tutte le maggiorazioni e integrazioni previste in base alla normativa vigente.

FAQ: domande frequenti su ISEE sbagliato e Assegno Unico

  • Cosa succede se non correggo l’ISEE errato?
    In mancanza di rettifica, l’assegno sarà erogato esclusivamente nell’importo minimo previsto.
  • Come posso sapere se il mio ISEE presenta difformità?
    L’INPS comunicherà tramite mail, PEC o SMS la presenza di anomalie rilevate nelle dichiarazioni inserite.
  • Cosa occorre per presentare documentazione integrativa?
    È necessaria documentazione bancaria, fiscale o proveniente dalle autorità competenti che dimostri la correttezza dei dati contestati nella DSU.
  • Posso presentare rettifica se ho compilato la DSU tramite CAF?
    Sì, in caso di errore materiale per responsabilità del CAF è possibile presentare richiesta di rettifica a effetto retroattivo.
  • Quando ricevo gli eventuali arretrati?
    Dopo la regolarizzazione, l’INPS provvederà ad aggiornare i pagamenti anche per i mesi trascorsi in cui veniva erogato l’importo minimo a causa dell’ISEE sbagliato.