La riconversione industriale nelle Marche e in Umbria si intreccia con le nuove agevolazioni ZES, il quadro normativo aggiornato, incentivi fiscali, innovazione, sostenibilità e le prospettive per il sistema produttivo locale.
La riconversione industriale nelle regioni Marche e Umbria rappresenta oggi una delle maggiori direttrici di rilancio economico del Centro Italia. Questi territori, storicamente caratterizzati da un tessuto produttivo manifatturiero e artigianale, stanno attraversando una fase di transizione che richiede strumenti nuovi per favorire competitività, attrazione di investimenti e sostenibilità dello sviluppo. In tale contesto, l'estensione della Zona Economica Speciale (ZES) ai territori marchigiani e umbri introduce una cornice normativa volta a promuovere la rigenerazione industriale e l'ammodernamento tecnologico, offrendo condizioni agevolate alle imprese che investono.
L'approvazione in Consiglio dei Ministri della normativa per la ZES Marche-Umbria pone questi territori al centro delle politiche di coesione nazionale ed europea, riconoscendo il loro status di "regioni in transizione" secondo la classificazione dell'Unione Europea. In quest'ottica, le imprese locali e nazionali che scelgono di investire in beni strumentali tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025 possono accedere a incentivi e facilitazioni amministrative, con l'obiettivo di accelerare la modernizzazione e favorire il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica e sostenibilità ambientale.
Le misure previste mirano anche a valorizzare le sinergie tra risorse pubbliche, iniziative imprenditoriali e processi innovativi, consolidando un modello di sviluppo più resiliente alle sfide globali. L'approccio integrato del provvedimento sottolinea l'importanza di strumenti di governance trasversali, della semplificazione dei procedimenti e della capacità del sistema territoriale di attrarre capitali produttivi, favorendo la crescita diffusa e l'adeguamento delle competenze.
La Zona Economica Speciale rappresenta nel panorama giuridico italiano e comunitario uno strumento di policy territoriale volto a ridurre le disparità regionali e stimolare la crescita economica in aree "in transizione". L'estensione alle Marche e all'Umbria si inserisce nella strategia nazionale di ampliamento della ZES unica, inizialmente riservata al Mezzogiorno e successivamente allargata anche all'Abruzzo. Con il provvedimento del 4 agosto 2025, tale quadro normativo è stato rivisto per includere anche i territori del Centro Italia che, secondo i parametri europei, necessitano oggi di supporti straordinari all'innovazione e alla ripresa industriale.
L'obiettivo cardine della ZES riguarda la creazione di un ambiente favorevole agli investimenti produttivi attraverso:
La governance di questa estensione prevede l'inserimento dei presidenti regionali rispettivi all'interno della cabina di regia della ZES, così da garantire una gestione coordinata delle strategie di sviluppo e una migliore adattabilità delle misure alle esigenze delle specificità locali. Inoltre, la ridefinizione del perimetro legislativo consente di valorizzare l'integrazione tra risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fondi europei e fondi strutturali nazionali, tutti elementi fondamentali per garantire la continuità e l'efficacia degli interventi in un'ottica di sostenibilità e competitività.
La cornice di agevolazioni fornite dalla ZES Marche-Umbria è articolata su diversi livelli, rispondendo alle esigenze di competitività, semplificazione e innovazione delle imprese locali e di coloro che scelgono di insediarsi nei territori interessati. Tra le principali misure si evidenziano:
Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della nuova normativa, il Piano strategico della ZES Unica sarà aggiornato per includere specificità locali e priorità di sviluppo per Marche e Umbria. Questo documento triennale rappresenta la cornice programmatica entro cui sono individuati i settori trainanti per la transizione produttiva e le modalità operative per la gestione delle risorse.
I principali ambiti prioritari, in coerenza con le progettualità PNRR e le finalità dei fondi UE, riguardano:
Gli effetti attesi dall'introduzione della ZES nelle Marche e in Umbria sono molteplici e strategici per la crescita del tessuto produttivo locale. In primo luogo, l'accesso agevolato agli incentivi fiscali promuove la realizzazione di investimenti che, spesso, sarebbero stati rinviati a causa di costi e complessità amministrative. La riorganizzazione delle procedure autorizzative consente alle imprese di ridurre in modo significativo i tempi necessari per l'avvio di nuove attività o l'ampliamento di quelle esistenti.
Sul piano occupazionale, la misura punta a generare nuova occupazione qualificata, con particolare riferimento ai settori dell'innovazione tecnologica, dell'energia rinnovabile e dei servizi avanzati alle imprese. Il potenziamento della sinergia tra pubblico e privato favorisce inoltre la trasferibilità delle buone pratiche su scala territoriale, stimolando forme di collaborazione e partenariato interregionale.
Come sottolineato dalle valutazioni presentate dagli enti camerali e dai dati governativi, l'ingresso nella ZES rappresenta un'opportunità per superare ritardi infrastrutturali e rilanciare distretti produttivi colpiti da crisi industriali e cambiamenti demografici.
L'iter di attuazione previsto dal provvedimento ZES prevede scadenze definite e meccanismi di coordinamento interistituzionale. Entro sessanta giorni dall'approvazione della legge, sarà finalizzata la revisione del Piano strategico, a cui seguirà la pubblicazione delle linee guida operative alle quali si dovranno attenere sia le amministrazioni pubbliche sia i soggetti privati beneficiari.
L'inclusione dei presidenti di regione nella cabina di regia garantisce un presidio diretto della governance locale sulle scelte strategiche e sulle priorità di investimento. Le attività della Struttura di missione ZES, estese ai nuovi territori, assicurano la continuità operativa del portale web ZES e dello Sportello Unico Digitale, deputati alla gestione e al monitoraggio delle pratiche amministrative.
L'intera implementazione si fonda sull'utilizzo di risorse umane, finanziarie e strumentali già disponibili nella pubblica amministrazione, riconoscendo l'importanza di efficienza e responsabilità nell'allocazione delle risorse pubbliche.