Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Treni migliori, con biglietti a prezzi più bassi e maggiori tratte coperte? Arriva la concorrenza finalmente

di Marcello Tansini pubblicato il
Arriva la concorrenza finalmente

Il mercato dell’alta velocità dei treni in Italia si presenta ricco di opportunità ma frenato da limiti infrastrutturali e regolatori. Negli ultimi anni, la crescita dell’offerta e della domanda è stata modesta.

Dopo anni di duopolio tra le compagnie nazionali in cui Trenitalia e Italo hanno fatto la parte dei protagonisti, l’apertura a player europei come SNCF Voyages Italia si traduce nella possibilità di offrire una gamma più ampia di collegamenti e servizi. Questa evoluzione si inserisce in un contesto dinamico, caratterizzato da richieste crescenti di maggiore accessibilità, tariffe competitive e qualità per il viaggiatore, elementi essenziali per una mobilità moderna e sostenibile. Da qui derivano aspettative elevate su effetti tangibili per economia, territorio e ambiente, nel segno di una concorrenza orientata all’innovazione e al miglioramento dell’offerta.

L’impatto dell’ingresso di nuovi operatori tra il 2026 e il 2027: benefici socio-economici stimati

Il mercato dell’alta velocità dei treni in Italia si presenta ricco di opportunità ma frenato da limiti infrastrutturali e regolatori. Negli ultimi anni, la crescita dell’offerta e della domanda di servizi AV è stata modesta: +1% e +4% rispettivamente tra il 2018 e il 2024, a fronte di incrementi a doppia cifra osservati nei mercati francese e spagnolo.

Le criticità principali emergono nell’assegnazione delle tracce orarie e in una saturazione infrastrutturale su tratti nodali della rete, in particolare nei nodi di Milano, tra Rovazzano e Valdarno, e tra Orte Sud e Roma Tiburtina. In parallelo, la normativa vigente non garantisce sempre condizioni di accesso eque, limitando lo sviluppo di una vera concorrenza e la possibilità di espansione dell’offerta su direttrici ancora sottoutilizzate.

Lo studio condotto dal centro di ricerca GREEN dell’Università Bocconi, commissionato da SNCF Voyages Italia, individua l’ingresso dei nuovi operatori nell’alta velocità italiana come un motore di impatti positivi ampi e misurabili. Tra i benefici economici spiccano il contributo annuo stimato di 482 milioni di euro suddiviso in:

  • Riduzione dei costi esterni: il 75% dei nuovi passeggeri sceglierebbe il treno invece di mezzi più inquinanti, con benefici per 91 milioni di euro annui.
  • Risparmio di tempo: una scelta più ampia ridurrebbe i tempi di viaggio valorizzando il costo-opportunità, specie per passeggeri business e leisure (pari a 200 milioni di euro).
  • Abbattimento del prezzo medio dei biglietti: la concorrenza genererebbe una diminuzione media del 7% a vantaggio di tutti gli utenti dell’alta velocità, con un beneficio di 191 milioni di euro annui.
L’incremento della competitività tra il 2026 e il 2027, con Itaway che cerca una compagnia treni che stanno arrivando in italia, porterebbe a:
  • Maggiore contributo al PIL nazionale (oltre 388 milioni di euro stimati a regime)
  • Entrate fiscali per lo Stato italiano per circa 166,3 milioni di euro
  • Nuovi posti di lavoro diretti e indiretti (oltre 4.100 addetti)
La vera svolta si registra anche nell’ampliamento del numero di passeggeri (+17,8% sulle tratte nazionali), nell’apertura di nuovi segmenti di mercato e nella diversificazione della domanda, con particolare attenzione verso soluzioni di viaggio più accessibili e sostenibili.

Riduzione dei prezzi e aumento della qualità del servizio per i viaggiatori

L’incremento del numero di operatori nell’alta velocità si traduce in una riduzione tangibile delle tariffe medie dei biglietti, offrendo nuove opportunità a chi viaggia frequentemente tra le principali città italiane. I dati evidenziano come la concorrenza abbia già attivato un abbassamento dei prezzi medi AV, beneficiando sia nuovi utenti sia clienti delle compagnie già attive nel settore. La presenza di più operatori stimola inoltre l’innovazione, favorendo:

  • Una diversificazione maggiore dei servizi a bordo e delle tariffe
  • L’arrivo di treni di nuova generazione, come i TGV-M a due piani, con capienze e comfort superiori
  • Investimenti in servizi digitali, accessibilità e puntualità
Esperienze documentate in altri Paesi suggeriscono che la garetta tra aziende porterà a una personalizzazione crescente dell’esperienza di viaggio, con offerte su misura per business, famiglie e turisti e un più alto livello di attenzione al rapporto qualità-prezzo.

L’alta velocità italiana, grazie anche alla concorrenza ferroviaria, svolge un ruolo determinante nel processo di transizione verso una mobilità sostenibile. Lo shift modale dai mezzi di trasporto più inquinanti verso il treno si traduce in una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 e dei costi ambientali per la collettività. Secondo le più recenti analisi:

  • Il costo ambientale di auto e aereo per passeggero è rispettivamente 18 e 26 volte superiore rispetto a quello dei nuovi convogli ad alta capacità come il TGV-M
  • Il 19% dei benefici generati dall’ingresso di nuovi operatori è attribuibile esclusivamente a vantaggi ambientali (stimati in circa 91 milioni di euro/anno)
La crescita del settore ferroviario, sostenuta da criteri regolatori che privilegiano la sostenibilità nell’assegnazione delle tracce orarie, contribuisce ad accelerare il percorso italiano verso gli obiettivi ambientali europei e nazionali.

Le nuove tratte ferroviarie e il piano di investimenti verso il 2030

L’espansione della rete AV in Italia prevede il completamento di oltre 400 km di nuove linee entro il 2030, portando la lunghezza complessiva a circa 1.250 km. I principali interventi includono:

  • Nuovi tratti come Brescia-Verona-Padova, Passante di Firenze, Milano-Genova (Terzo valico), Napoli-Bari e il tunnel ferroviario del Brennero
  • Un aumento stimato nel 30% della popolazione raggiunta dai servizi AV entro il 2029 e il 48% entro il 2034
Questa estensione, sostenuta da importanti investimenti pubblici e privati (oltre 100 miliardi tra PNRR e fondi aziendali), consoliderà il ruolo dell’alta velocità come asse strategico di sviluppo territoriale, accessibilità e coesione nazionale.

Nonostante il potenziale di crescita, il settore AV italiano deve affrontare ostacoli di natura infrastrutturale e regolatoria che ne limitano la piena affermazione:

  • Saturazione in alcune tratte strategiche e nelle principali stazioni (ad esempio Milano Centrale e Roma Termini), che complica l’inserimento di nuovi orari e aumenta il rischio di congestione
  • Necessità di una revisione dei criteri di assegnazione delle tracce, con una maggiore attenzione ai benefici socio-economici e ambientali
  • Peso dei servizi regionali e intercity su linee condivise con l’alta velocità, che aumenta il costo opportunità nell’uso della capacità disponibile
  • Disomogeneità dell’accesso alle infrastrutture tra operatori consolidati e nuovi ingressi
Superare queste sfide richiede una regia più incisiva da parte delle autorità di settore, maggiore coordinamento tra gestori e una costante evoluzione normativa in linea con gli standard europei (Regolamento UE 2020/780), per abilitare la crescita della concorrenza e la modernizzazione dei servizi.

Esperienze a confronto: l’apertura alla concorrenza in Francia e Spagna

I casi di Francia e Spagna rappresentano un riferimento importante per valutare gli effetti dell’apertura del mercato AV. In Spagna, dalla liberalizzazione nel 2021, la domanda sulle tratte aperte a più operatori è raddoppiata (+100%), grazie anche all’estensione della rete a quasi 4.000 km. In Francia si osserva una crescita del 15% nel numero di passeggeri tra il 2019 e il 2024, favorita da una politica regolatoria attiva e da incentivi che hanno stimolato la competizione tra player come SNCF e Ouigo. Il quadro è il seguente:

Paese

Crescita passeggeri AV (2018-2024)

Lunghezza rete AV

Italia

+4%

821 km (2024) → 1.248 km (2030 atteso)

Spagna

+100% (tratte libere)

3.981 km (2024)

Francia

+14% (mercato totale)

2.748 km

Questi esempi confermano la relazione tra concorrenza, aumento della domanda e miglioramento generale della qualità e dell’accessibilità ferroviaria.