Come e a chi chiedere il risarcimento
Risarcimenti disservizi Tim 2022 a chi spettano, quando, importi e richiesta
Disservizi Tim telefono e Adsl Internet: a quanti è capitato di trovarsi in questa situazione e di voler chiedere un legittimo risarcimento?
Soprattutto se prolungati nel tempo, i problemi con una linea non funzionante, con ritardi nell'attivazione della linea o addirittura con la perdita del numero di telefono possono provocare un danno soprattutto a chi utilizza questi strumenti per ragioni lavorative.
I problemi non riguardano infatti solo le linee domestiche, ma anche negozi e ristoranti per cui può essere sufficiente anche una giornata di interruzione per provocare seri disagi.
In questo articolo, dunque, vedremo cosa prevede la carte dei servizi Tim 2022 per i clientiin relazione a disagi e risarcimenti.
Tuttavia un utente che si ritiene danneggiato in misura maggiore può trascinare il gestore anche davanti al giudice. Ma può essere sufficiente presentare reclamo direttamente all'operatore per fare valere le proprie ragioni e in questo caso è sufficiente inviare una raccomandata all'indirizzo riportato sulla fattura o a quello generale: Tim Servizio Clienti, Casella Postale 555, 00054 Fiumicino (RM).
Le alternative sono quello del fax al numero verde 800.600.119 o della posta elettronica attraverso il sito dell'operatore telefonico. Non è quindi possibile procedere con una chiamata, ma bisogna muoversi solo con una reclamo scritto.
Ma attenzione ai tempi perché la carta servizi di Telecom recita che la risposta ai reclami deve pervenire entro 30 giorni solari. In caso di sforamento scattano gli indennizzi: ai clienti del servizio prepagato, Tim riconosce per ogni 5 giorni lavorativi di ritardo 5,16 euro fino a un massimo di 180,76 euro.
L'importo viene riconosciuta come accredito di un bonus di traffico sulla carta prepagata. Di più: ogni 5 giorni lavorativi di ritardo, è previsto lo stanziamento a favore del clienti di una somma pari al canone base di abbonamento mensile del profilo e non inferiore a 5,16 euro. In tutte le circostanze, la somma riconosciuta non può essere maggiore di 180,76 euro, fatto salvo il maggior danno.
La somma viene accreditata sulla bolletta e la richiesta di indennizzo può essere inoltrata allo stesso modo della presentazione dei reclami.
Ne caso in cui il tentativo si rivela infruttuoso, la strada da seguire porta al Corecom ovvero il Comitato regionale per le comunicazioni. Si tratta di un organo del Consiglio regionale con compiti di consulenza, garanzia e vigilanza nel settore delle telecomunicazioni, funzionale dell'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Il procedimento di conciliazione passa dalla presentazione (a mano, con raccomandata con avviso di ricevimento, via fax, tramite posta elettronica certificata, online attraverso il sito web del Corecom) di una istanza in cui indicare i fatti all'origine della controversia tra le parti, i tentativi già tentati per la composizione della controversia, le richieste dell'istante, i documenti da allegare.