Aumentano le segnalazioni delle truffe telefoniche del cosiddetto sì. Cosa c'è da sapere e soprattutto come difendersi da una pratica scorretta e diffusa.
Il sì che viene registrato duranta una telefonata commerciale e poi usato per altri fini, ovvero quello di far concludere un contratto. Come ci si può difendere da questa ennesima truffa.
Si tratta di uno dei sistemi più odiosi per raggirare il malcapitato di turno solo con l'obiettivo di farlo aderire alla proposta commerciale. In buona sostanza l'operatore telefonico scorrette porrebbe una domanda apparentemente innocente con il solo scopo di farsi dire le due letterine magiche sì, da registrare e utilizzare come prova dell'offerta andata a buon fine. Le nuove norme prevedono infatti che alcuni tipi di contratti possano essere chiusi telefonicamente, senza procedere con lo scambio di carteggi e di firme. Tuttavia viene previsto il completamento delle operazioni con la spedizione di tutta la documentazione via posta elettronica. Ed è proprio questo il passaggio da tenere bene a mente ai fini di rimediare a una spiacevole situazione. Occorre dare conferma con mettendo la propria firma in calce al contratto che dovrà essere inviato, altrimenti la sottoscrizione non ha valore.
Tutto lecito e regolare, dunque, purché non si utilizzo questo utile strumento per fini illegali che danneggiano l'intera categoria dei call center. Si tratta di una procedure scorretta ben nota da tempo, ma che ultimamente si sta ripetendo con troppa frequenza. Alcuni servizi di Striscia la notizia hanno infatti scoperto raggiri telefonici, di cui le stesse case madri possono non esserne al corrente avendo esternalizzato l'intero servizio. Il problema coinvolge tutti: i consumatori, naturalmente, ma anche gli stessi call center. Il rischio di chiamate a vuoto senza che nessuna risponda per il timore che la propria voce venga registrata e inserita in un contratto vocale in modo fraudolento con un consenso mai dato all'attivazione di servizi, è evidente.
Eppure, le nuove regole del Codice del consumo parlano chiaro. Si riferiscono ai contratti a distanza, stipulati online o con qualsiasi mezzo di comunicazione, quando non vi è la presenza fisica e simultanea delle parti e i contratti effettuati fuori dei locali commerciali. Tra l'altro sono compresi quelli per la fornitura di acqua, gas o elettricità, quando non sono messi in vendita in un volume limitato o in quantità determinata, o di teleriscaldamento asta pubblica, se beni o servizi sono offerti dal professionista ai consumatori che partecipano mediante una trasparente procedura competitiva di offerte gestita da una casa d'aste e in cui l'aggiudicatario è vincolato all'acquisto dei beni o servizi.
Viene fissato come le informazioni debbano essere date al consumatore in modo chiaro e comprensibile prima della conclusione dei contratti a distanza o negoziati fuori dai locali commerciali. Le informazioni precontrattuali e il contratto, anch'esso redatto con linguaggio semplice e comprensibile, devono essere forniti su supporto cartaceo, o se il consumatore è d'accordo, su altro supporto durevole. Tra le informazioni obbligatori ci sono
C'è poi un altro aspetto di cui tenere conto: l'identità dei numeri di telefono. Le nuove norme impongono adesso come sia indispensabile che il numero del chiamante compaia chiaramente sul display del telefono, ma questa accortezza potrebbe non essere affatto sufficiente.
Come testimonia una quantità sempre più crescente di casi, ci sono alcuni numeri, con prefissi delle principali città italiane, che effettuano chiamate a ogni ora e sesta soste. Non basta dire no e manifestare l'assenza di interesse rispetto all'offerta commerciale. Il solo modo per evitare che il telefono squilli in continuazione è inserire il numero nella black list del cellulare. In attesa che le regoli diventino più efficaci.