La novità del 2022 è il nuovo incentivo per le persone fisiche che investono in startup e Pmi innovative. Nel primo caso corrisponde al 50% dell'investimento, nel secondo nei limiti delle soglie fissate dal regime de minimis.
Le startup sono un'opzione di investimento da non trascurare perché consentono di andare oltre i mercati tradizionali con ricompense che possono essere molto elevate.
Succede anche in Italia perché rendimenti potenzialmente elevati e la possibilità di svolgere un ruolo importante nello sviluppo di un prodotto o di una tecnologia rivoluzionaria rendono le startup un'opzione interessante.
Senza dimenticare la possibilità di accedere a detrazioni e agevolazioni. Investire in società che stanno appena iniziato consente di iniziare con un'azienda che ha molto potenziale nelle prime fasi del processo di sviluppo e di conseguenza si può avere voce in capitolo nelle fasi di crescita dell'azienda. Tutto ciò che serve è un'idea originale e una solida esecuzione affinché una startup abbia successo.
Potrebbe quindi esserci un enorme ritorno sull'investimento se la startup avrà successo. Ci sono startup in molti mercati e settori. Ad esempio molte startup vengono acquistate da aziende più grandi perché vedono nella startup un potenziale concorrente o vogliono utilizzare la tecnologia sviluppata.
Se la piccola impresa in cui si investe viene acquistata a un prezzo redditizio diventa possibile ottenere un buon ritorno sull'investimento. Queste piccole società sono un ottimo modo per diversificare i propri investimenti in base alle dimensioni e agli stessi mercati, compresi i mercati emergenti. Vediamo nello specifico:
La novità del 2022 è il nuovo incentivo per le persone fisiche che investono in startup e Pmi innovative. Nel primo caso (investimento agevolabile fino a un massimo di 100.000 euro, per ciascun periodo di imposta) corrisponde al 50% dell'investimento, nel secondo (fino a un massimo di 300.000 euro; oltre questo limite l'investitore può detrarre il 30% in ciascun periodo d'imposta sulla parte eccedente), nei limiti delle soglie fissate dal regime de minimis.
Quest'ultimo fissa individua gli aiuti di piccolo importo concessi alle imprese in rispetto delle norme sulla concorrenza.
Norme alla mano, l'investimento deve essere mantenuto per almeno 3 anni. Tra le particolarità c'è quindi l'opzione di effettuarlo anche attraverso gli Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) ovvero i fondi comuni.
Per quanto riguarda le tempistiche, gli investimenti ammessi sono quelli effettuati nel 2020 e fino all'operatività della piattaforma informatica sviluppata dal Ministero dello Sviluppo economico, attraverso cui fare presentare la domanda. L'impresa beneficiaria può presentare domanda fra il primo marzo e il 30 aprile 2022. Infine, gli investimenti vanno effettuati dopo la presentazione della domanda.
In ogni caso è pure vero che anche con un tale potenziale di crescita e nonostante le detrazioni attivate in Italia, le startup sono considerate investimenti ad alto rischio anche nel 2022 perché una grande percentuale di piccole imprese non riesce ad avere successo. Si tratta di una verità con cui fare i conti.
Un modo più saggio per trarre vantaggio dagli investimenti delle startup è allocare una parte ragionevole del proprio portafoglio alle startup, qualunque sia l'importo che si potrebbe perdere se la società dovesse fallire.
Alcuni mercati sono infatti estremamente competitivi o saturi e alcune idee di business semplicemente non funzionano. Meglio prendersi il tempo necessario per analizzare attentamente l'azienda in cui si sta pensando di investire per valutare le possibilità di successo della startup.
Il successo dipende in parte da quanto l'imprenditore dietro l'idea è disposto a lavorare. Di conseguenza è preferibile conoscere il suo passato e le precedenti esperienze. Senza dimenticare che anche la startup più promettente può fallire a causa di fattori che non possono essere previsti o controllati.