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Bonifico in ritardo, rimborso al cliente che lo attendeva secondo in base sentenza Cassazione 2024

Bonifico in ritardo? La Cassazione 2024 stabilisce il rimborso al cliente danneggiato. Cosa prevede la sentenza e i diritti in caso di accredito tardivo

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Bonifico in ritardo, rimborso al cliente

Quando effettuiamo un'operazione bancaria, in particolare un trasferimento di denaro, ci aspettiamo che tutto proceda in modo rapido e regolare. Tuttavia, può accadere che un bonifico subisca ritardi, causando disagi significativi al beneficiario. In questi casi, è importante conoscere i propri diritti: la giurisprudenza, infatti, riconosce la possibilità di ottenere un risarcimento quando il ritardo nell'accredito provoca un danno al destinatario.

Tempi massimi per l'accredito dei bonifici secondo la normativa

Per comprendere meglio quando un bonifico possa essere considerato in ritardo, è utile conoscere i tempi previsti dalla normativa per l'esecuzione di queste operazioni. Come ricorda l'Associazione Bancaria Italiana (ABI), la direttiva europea per i servizi di pagamento stabilisce regole precise:

  • Il momento in cui una banca avvia l'esecuzione di un bonifico è quello in cui riceve l'ordine dal pagatore
  • Il tempo massimo di accredito al beneficiario di tutte le operazioni di pagamento è di un giorno lavorativo dalla data di ricezione dell'ordine
  • L'istituto di credito del beneficiario deve mettere a disposizione l'importo non appena ricevuto dalla banca del pagatore con la stessa valuta

È importante sottolineare che la data valuta coincide con la data di disponibilità, pertanto non è possibile:

  • Ordinare un bonifico indicando la data valuta di accredito per il beneficiario
  • Richiedere l'accredito di somme sul conto del beneficiario con una data valuta anteriore rispetto al momento di disposizione dell'ordine

Bonifico in ritardo e danno morale, la sentenza della Cassazione

La Corte di Cassazione ha stabilito un importante principio: il ritardo nell'accredito di un bonifico, soprattutto se di importo elevato, può provocare stress e patema d'animo nel cliente che lo attende, configurando un danno morale risarcibile.

Nel caso specifico esaminato dai giudici, un cliente attendeva l'accredito di un bonifico di circa 200.000 euro. A causa del notevole ritardo, il cliente si è trovato in una posizione di estrema difficoltà, al punto di trascorrere notti insonni e dover ricorrere all'uso di psicofarmaci per gestire lo stress.

Secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte, questo tipo di disagio psicologico configura un danno non patrimoniale che può derivare da un inadempimento contrattuale capace di pregiudicare un diritto inviolabile della persona. L'istituto di credito è stato quindi condannato al risarcimento del danno per il ritardo nell'esecuzione dell'operazione, per un importo di 5.000 euro.

La natura del danno morale nei bonifici ritardati

Per i giudici della Cassazione, il danno morale, inteso come sofferenza soggettiva, rappresenta una componente della più ampia categoria del danno non patrimoniale. Tale danno può derivare anche da un inadempimento contrattuale quando questo pregiudica un diritto inviolabile della persona.

Nel caso dei bonifici in ritardo, si tratta specificamente di un danno da stress o da patema d'animo. La Corte ha chiarito che la risarcibilità di questo tipo di danno presuppone:

  • La sussistenza di un pregiudizio effettivamente sofferto dal titolare dell'interesse leso
  • L'onere della relativa allegazione e prova, che può essere fornita anche attraverso presunzioni semplici

La Cassazione ha inoltre precisato che per la prova del danno "non occorre che tra il fatto noto e quello ignoto sussista un legame di assoluta ed esclusiva necessità causale, ma è sufficiente che il fatto da provare sia desumibile dal fatto noto come conseguenza ragionevolmente possibile, secondo un criterio di normalità desumibile da regole di esperienza".

La prova del danno nel caso di bonifici ritardati

Un aspetto fondamentale della sentenza riguarda la modalità con cui si può provare il danno subito a causa del ritardo nel bonifico. I giudici hanno stabilito che è possibile accertare il danno da patema d'animo in via presuntiva, partendo da un fatto incontestato (il tardivo adempimento della banca nell'accreditare le somme) per giungere al conseguente stato patologico subito dal cliente.

È interessante notare che il giudice può fondare il proprio convincimento anche su una sola presunzione, purché questa sia grave e precisa. Nel caso esaminato, la Corte ha ritenuto che l'entità della somma oggetto del bonifico (oltre 200.000 euro) fosse sufficiente, di per sé, a far presumere lo stato di ansia e preoccupazione del cliente durante il periodo di attesa prolungato.

Questa valutazione di tipo presuntivo è stata considerata insindacabile da parte del giudice di legittimità, quanto alla sussistenza degli elementi posti a base della presunzione e alla loro rispondenza ai requisiti previsti dalla legge.

Diritti del cliente in caso di ritardo nell'accredito

Quando si verifica un ritardo nell'accredito di un bonifico, il cliente ha diversi diritti che può far valere:

  1. Reclamo all'istituto bancario: il primo passo è presentare un reclamo formale alla banca, descrivendo dettagliatamente la situazione e il disagio subito
  2. Ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario (ABF): se la risposta della banca non è soddisfacente, il cliente può rivolgersi all'ABF, un sistema di risoluzione delle controversie alternativo alla giustizia ordinaria
  3. Azione legale: nei casi più gravi, come quello esaminato dalla Cassazione, è possibile intraprendere un'azione legale per ottenere il risarcimento del danno

In caso di operazione di pagamento non autorizzata o eseguita in modo non corretto, il cliente ha 13 mesi di tempo per richiedere il rimborso. In questi casi, spetta alla banca dimostrare che l'operazione sia stata eseguita correttamente.

Elementi per valutare l'entità del danno da bonifico ritardato

La giurisprudenza ha individuato diversi fattori che possono incidere sulla quantificazione del danno da ritardo nell'accredito di un bonifico:

  • Entità della somma: come evidenziato dalla sentenza della Cassazione, l'importo del bonifico è un elemento fondamentale. Maggiore è la somma, più significativo può essere il patema d'animo del beneficiario
  • Durata del ritardo: un ritardo di pochi giorni può essere tollerabile, mentre un ritardo di settimane o mesi (come nel caso esaminato dalla Cassazione, dove il ritardo era di oltre un mese) può generare un disagio considerevole
  • Finalità del bonifico: il danno può essere maggiore se il bonifico era destinato a pagamenti urgenti o necessari, come rate di mutuo, spese mediche o altre scadenze improrogabili
  • Conseguenze concrete del ritardo: eventuali danni ulteriori causati dal ritardo (ad esempio, penali per pagamenti tardivi, impossibilità di effettuare acquisti necessari, ecc.)

L'onere della prova nei contenziosi per bonifici tardivi

Un aspetto processuale importante evidenziato dalla sentenza della Cassazione riguarda l'onere della prova. Nel caso di contenziosi per ritardi nei bonifici, questo si articola in modo specifico:

Il cliente deve dimostrare:

  • L'esistenza del rapporto contrattuale con la banca
  • Il ritardo nell'esecuzione del bonifico rispetto ai tempi previsti dalla normativa
  • Il danno subito (anche attraverso presunzioni semplici)

La banca, invece, per andare esente da responsabilità, deve provare:

  • Di aver eseguito correttamente l'operazione nei tempi previsti, o
  • Che il ritardo è dovuto a cause non imputabili all'istituto di credito

La sentenza della Cassazione ha chiarito che, per quanto riguarda la prova del danno morale, è sufficiente dimostrare l'esistenza di una presunzione grave e precisa, non essendo necessario fornire una prova diretta dello stato di angoscia o patema d'animo.

Misure preventive per evitare disagi da bonifici ritardati

Per ridurre al minimo i rischi legati ai ritardi nei bonifici, è consigliabile adottare alcune precauzioni:

  • Pianificare con anticipo: effettuare i bonifici con qualche giorno di anticipo rispetto alle scadenze, tenendo conto dei tempi tecnici di elaborazione
  • Valutare il bonifico istantaneo: per transazioni urgenti, considerare l'opzione del bonifico istantaneo che prendono il posto di quelli ordinari, che garantisce l'accredito in pochi secondi (sebbene con limiti di importo e costi maggiori)
  • Verificare gli orari di cut-off: tenere conto degli orari limite stabiliti dalla banca per l'elaborazione dei bonifici nella stessa giornata
  • Conservare la documentazione: tenere traccia di tutte le operazioni, inclusi gli estremi del bonifico e le eventuali comunicazioni con la banca

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