La ricongiunzione dei contributi previdenziali nel 2025 rappresenta un'opportunità per i lavoratori che hanno versato contributi in diverse gestioni pensionistiche nel corso della loro vita professionale. Questo istituto consente di unificare tutti i periodi contributivi in un'unica gestione, permettendo così di ottenere un trattamento pensionistico più vantaggioso. Vediamo in dettaglio come funziona, quanto costa e quali sono i fattori da considerare per valutarne la convenienza.
La ricongiunzione è un meccanismo previdenziale che permette di riunire tutti i contributi versati in diverse gestioni nel corso della propria carriera lavorativa. Questo strumento offre al lavoratore la possibilità di consolidare la propria posizione contributiva in un'unica gestione, ottenendo così una sola pensione calcolata sull'intera anzianità contributiva accumulata.
È importante sottolineare che la ricongiunzione non è automatica ma viene effettuata esclusivamente su richiesta dell'interessato. Il lavoratore deve presentare all'ente previdenziale presso cui intende accentrare la posizione tutta la documentazione relativa ai contributi versati durante la propria vita lavorativa, consentendo così all'ente di calcolare l'eventuale onere dovuto.
A differenza di altri strumenti come il cumulo contributivo o la totalizzazione, la ricongiunzione non consente di unificare i contributi versati alla Gestione Separata INPS, ma permette di trasferire quelli versati alle casse dei liberi professionisti.
La ricongiunzione dei contributi previdenziali nel 2025 continua a essere un'operazione onerosa, specialmente se paragonata ad altri sistemi di unificazione contributiva. È importante sottolineare che non esiste un costo fisso per questa procedura, poiché l'importo da versare dipende da diversi fattori personalizzati:
L'onere per effettuare la ricongiunzione contributiva vale sia nel caso di trasferimento nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, sia nel caso di ricongiunzione in Fondi diversi.
Spetta all'INPS determinare il costo della ricongiunzione e, una volta calcolato l'importo dovuto, l'Istituto notifica la cifra al contribuente con il provvedimento di accoglimento della domanda, inviato tramite raccomandata. Nello stesso documento vengono indicate le modalità e i termini per effettuare il pagamento.
Il versamento dell'onere di ricongiunzione può essere effettuato secondo due modalità:
La rateizzazione dell'onere può avvenire fino a un massimo di 120 rate mensili, come stabilito dalla circolare INPS n. 24 del 28 gennaio 2025, che ha aggiornato i coefficienti di rateizzazione in base al tasso di variazione medio annuo dell'indice dei prezzi al consumo ISTAT.
Il mancato versamento dell'importo in un'unica soluzione o delle prime tre rate viene considerato come rinuncia alla ricongiunzione. Inoltre, per le rate successive, il mancato pagamento di due rate consecutive comporta l'annullamento dell'operazione con rimborso di quanto già versato.
Il calcolo dell'onere di ricongiunzione si basa su una formula complessa che tiene conto di diversi fattori. In generale, si distinguono due metodologie di calcolo principali in base alla collocazione temporale dei periodi da ricongiungere:
Per i periodi che iniziano prima del 31/12/2012 e terminano dopo il 01/01/2013, l'onere a carico dell'interessato riguarda solo i periodi antecedenti il 2013, mentre per il periodo successivo si procede al trasferimento del montante contributivo versato.
I principali fattori che influenzano il costo della ricongiunzione sono:
Per comprendere meglio l'impatto economico della ricongiunzione, analizziamo un caso concreto di un professionista che desidera unificare la propria posizione contributiva.
Prendiamo il caso di un ingegnere che ha maturato 11 anni e 11 mesi di contributi presso Inarcassa (la cassa previdenziale degli ingegneri e architetti) e altri 9 anni e 11 mesi di contributi presso un altro Ente previdenziale. La procedura per il calcolo della ricongiunzione prevede i seguenti passaggi:
Il risultato finale è un onere di 55.737,55 euro, una cifra considerevole che evidenzia come la ricongiunzione possa rappresentare un investimento significativo per il futuro previdenziale.
La ricongiunzione dei contributi può essere richiesta da diverse categorie di lavoratori che hanno versato contributi in gestioni previdenziali differenti. In particolare, possono beneficiarne:
La ricongiunzione può risultare particolarmente conveniente in alcuni casi specifici:
È importante sottolineare che la convenienza della ricongiunzione va sempre valutata caso per caso, considerando attentamente il rapporto costi-benefici e confrontandola con le alternative disponibili.