Il rifornimento di carburante rappresenta una voce di costo significativa per chi utilizza un veicolo per motivi lavorativi. Con i prezzi dei combustibili particolarmente elevati, è importante comprendere quando e in quali circostanze l'azienda è tenuta a coprire queste spese per i propri dipendenti. Esaminiamo nel dettaglio le normative e le prassi più comuni relative al pagamento del carburante per le auto aziendali.
Prima di addentrarci nell'argomento del pagamento del carburante, è necessario chiarire la distinzione tra auto aziendale e auto di servizio, poiché tale differenza ha implicazioni dirette sulle modalità di gestione dei costi del combustibile.
Nonostante queste differenze, in entrambi i casi esistono regole specifiche riguardo al pagamento del carburante che vedremo nei prossimi paragrafi.
La gestione delle spese di carburante dipende principalmente da due fattori: la tipologia di veicolo (aziendale o di servizio) e quanto stabilito nelle policy aziendali o nel contratto di lavoro.
Per i veicoli di servizio, utilizzati esclusivamente per scopi lavorativi, il costo del carburante è interamente a carico dell'azienda. Questo vale sia per i veicoli a benzina che per quelli diesel o alimentati con carburanti alternativi. Il dipendente deve semplicemente presentare le ricevute dei rifornimenti effettuati durante l'utilizzo del mezzo per ottenere il rimborso.
La situazione è più articolata quando si tratta di auto aziendali concesse per uso promiscuo (professionale e personale). In questo caso, le opzioni più comuni sono:
È importante sottolineare che qualsiasi accordo sul pagamento del carburante deve essere chiaramente specificato nel contratto di lavoro o nelle policy aziendali per evitare malintesi e controversie.
Le aziende adottano diverse modalità per gestire il pagamento o il rimborso del carburante utilizzato dai dipendenti. Ecco le soluzioni più comuni:
Molte imprese forniscono ai dipendenti carte carburante che permettono di effettuare rifornimenti presso distributori convenzionati senza anticipare denaro. Questo sistema consente all'azienda di monitorare i consumi e ricevere fatturazione periodica. Le carte carburante possono essere:
In alternativa, il dipendente può anticipare le spese di carburante e richiedere successivamente un rimborso presentando le ricevute dei rifornimenti. In questo caso, è fondamentale che il dipendente conservi accuratamente tutti gli scontrini e le prove di pagamento.
Un'altra soluzione adottata da numerose aziende è il rimborso chilometrico, calcolato in base alle distanze percorse per motivi di lavoro. Per determinare l'importo del rimborso, le aziende utilizzano generalmente le tabelle ACI, che tengono conto del modello di veicolo e del tipo di alimentazione.
Questo sistema risulta particolarmente vantaggioso quando il dipendente utilizza la propria auto per spostamenti di lavoro, ma viene applicato anche in caso di auto aziendali ad uso promiscuo per distinguere l'utilizzo professionale da quello personale.
La gestione del pagamento del carburante può variare in circostanze specifiche come ferie, weekend o trasferte. Vediamo come vengono generalmente trattate queste situazioni:
Quando l'auto aziendale viene utilizzata durante i fine settimana o i periodi di vacanza, è prassi comune che il dipendente sostenga personalmente il costo del carburante. Tuttavia, alcune aziende offrono benefit aggiuntivi come un pieno omaggio per le vacanze estive in sostituzione o in aggiunta ad altri incentivi.
In caso di trasferte o missioni aziendali, il carburante utilizzato è generalmente rimborsato per intero dall'azienda, anche se il veicolo è concesso ad uso promiscuo. Per facilitare la rendicontazione, è consigliabile effettuare un rifornimento completo all'inizio e alla fine della trasferta.
Durante questi periodi, il dipendente dovrà conservare con particolare attenzione tutte le ricevute dei rifornimenti per poter ottenere il rimborsi che si possono ottenere per chi lavora in mobilità o trasferta.
Il pagamento del carburante per auto aziendali ha implicazioni fiscali sia per l'azienda che per il dipendente. È importante conoscere questi aspetti per una corretta gestione contabile e fiscale.
Per l'azienda, il carburante utilizzato per i veicoli aziendali è soggetto a regole specifiche di detraibilità dell'IVA e deducibilità dei costi:
È fondamentale che il pagamento avvenga tramite strumenti tracciabili (carte di credito, carte carburante, bonifici) per poter usufruire delle detrazioni fiscali previste.
Dal punto di vista del dipendente, il carburante pagato dall'azienda per uso personale costituisce un fringe benefit, come funziona il bonus affitto casa che le aziende possono concedere. Questo aspetto deve essere correttamente gestito in busta paga secondo la normativa vigente.
L'importo del benefit viene calcolato in percentuale rispetto alle tabelle ACI, che considerano il costo chilometrico di gestione del veicolo in base alla potenza e al tipo di alimentazione.
Oltre al carburante, l'utilizzo di un'auto aziendale comporta altre spese che possono essere a carico dell'azienda o del dipendente, in base agli accordi contrattuali.
L'assicurazione del veicolo è obbligatoriamente a carico del proprietario, che sia l'azienda stessa o la società di noleggio che fornisce l'auto. La mancata copertura assicurativa comporta responsabilità legali che non possono essere trasferite al dipendente.
Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria, generalmente è l'azienda a farsi carico di questi costi, soprattutto in caso di veicoli in leasing o noleggio a lungo termine, dove tali spese sono spesso incluse nel canone.
Le sanzioni per violazioni del codice della strada sono normalmente a carico del conducente, quindi del dipendente che ha commesso l'infrazione. La legge obbliga le aziende a comunicare l'identità dei dipendenti che hanno commesso un'infrazione stradale.
Per quanto riguarda le franchigie assicurative in caso di sinistro, le politiche aziendali possono variare:
Anche in questo caso, è essenziale che la policy aziendale sia chiaramente comunicata e accettata dal dipendente al momento dell'assegnazione del veicolo.
Per ottenere il rimborso delle spese di carburante, il dipendente deve fornire all'azienda una documentazione adeguata. Questo aspetto è importante sia per ragioni fiscali che per una corretta gestione amministrativa.
I documenti che giustificano la spesa per il carburante possono essere:
È fondamentale che questi documenti siano conservati e presentati secondo le modalità e le tempistiche stabilite dalle procedure aziendali, generalmente entro il mese successivo all'effettuazione della spesa.
In molte aziende, soprattutto quando si applica un sistema di rimborso chilometrico, viene richiesto ai dipendenti di compilare un registro dei chilometri percorsi, specificando: