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Che cos'è una polizza di capitalizzazione e a cosa serve. Rendimenti, costi, durata e tassazione

Tra gli aspetti più discussi relativi alle polizze di capitalizzazione ci sono i costi impliciti che incidono sul rendimento netto.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Che cos'è una polizza di capitalizzazion

A differenza di quanto accade con le assicurazioni sulla vita, in cui la prestazione è collegata a un evento legato alla persona (vita o decesso), nel caso delle polizze di capitalizzazione il contratto è puramente finanziario, e l'esito non dipende in alcun modo dalla sopravvivenza o meno dell'intestatario. Si tratta di un impegno a restituire una somma di denaro, superiore al capitale versato grazie alla maturazione di interessi.

Chi sceglie questo tipo di prodotto non lo fa con finalità previdenziali o successorie, ma per ottenere un rendimento programmato nel medio o lungo periodo. È una scelta che si adatta a chi ha un capitale liquido da immobilizzare per un certo numero di anni, cerca protezione dal rischio di mercato e soprattutto stabilità e chiarezza nei risultati, senza seguire giorno per giorno l'andamento dei mercati finanziari.

Nonostante l'apparente semplicità, questo strumento nasconde dinamiche tecniche da conoscere a fondo per evitare sorprese o fraintendimenti. Ogni contratto presenta condizioni che riguardano le modalità di versamento, i meccanismi di rivalutazione, le clausole di uscita anticipata e le eventuali garanzie. Vogliamo approfondire:

  • Rendimento e durata dell'investimento

  • Costi, tassazione e benefici patrimoniali

Rendimento e durata dell'investimento

I rendimenti medi delle polizze di capitalizzazione dipendono quasi dal tipo di gestione sottostante. I contratti più diffusi sul mercato sono quelli legati a gestioni separate, che si basano su portafogli obbligazionari e su titoli a basso rischio, come i Btp e le obbligazioni corporate investment grade. Queste gestioni offrono rendimenti lordi compresi tra l'1,5% e il 2,5% all'anno, con un miglioramento rispetto agli anni precedenti grazie alla risalita dei tassi d'interesse a livello europeo. In alcuni casi, la compagnia garantisce un rendimento minimo, fissato attorno all'1%.

Il vantaggio della gestione separata risiede nella sua capacità di proteggere il capitale dalle fluttuazioni del mercato. Ogni rivalutazione maturata viene infatti cristallizzata anno dopo anno, e non può essere erosa da eventuali ribassi futuri. Questa caratteristica, chiamata consolidamento delle prestazioni, è un vantaggio competitivo rispetto ad altri strumenti finanziari, specie in fasi di mercato volatili. La contropartita è evidente: le performance sono più modeste rispetto a quelle di prodotti dinamici, come le unit-linked, che permettono di investire in fondi azionari o bilanciati ma espongono il capitale anche a perdite parziali.

La durata tipica di una polizza di capitalizzazione varia tra i 5 e i 10 anni, anche se alcune compagnie offrono contratti a vita intera. In generale, più lunga è la durata, maggiore sarà la possibilità di recuperare i costi iniziali e di beneficiare appieno della capitalizzazione degli interessi. I contratti prevedono anche la possibilità di riscatti anticipati, ma questi sono spesso soggetti a penalità, soprattutto se avvengono nei primi anni. Per questo motivo, la polizza di capitalizzazione si adatta meglio a chi ha una visione patrimoniale di medio-lungo periodo e non ha necessità di accedere al capitale nel breve termine.

Costi, tassazione e benefici patrimoniali

Tra gli aspetti più discussi relativi alle polizze di capitalizzazione ci sono i costi impliciti che incidono sul rendimento netto. Le compagnie applicano una commissione d'ingresso sul capitale versato, variabile tra l'1% e il 3%, oltre a spese di gestione annua, spesso comprese tra lo 0,5% e l'1,2%. In alcuni casi ci sono anche penalità di uscita, applicate se si decide di interrompere il contratto prima della scadenza naturale. È dunque importante leggere il fascicolo informativo che riporta nel dettaglio tutte le voci di costo, per calcolare la convenienza dell'operazione in funzione del periodo di permanenza.

Uno degli elementi più apprezzati dagli investitori è la fiscalità favorevole delle polizze di capitalizzazione. A differenza di altri strumenti di risparmio gestito, questi contratti non sono soggetti all'imposta di bollo annuale sul valore di mercato, oggi pari allo 0,20%. I rendimenti sono tassati al 26% solo al momento del riscatto, ma su una base imponibile ridotta in proporzione alla quota investita in titoli di Stato, che godono di tassazione agevolata.

C'è poi un altro vantaggio: in molte giurisdizioni italiane, le somme investite in una polizza di capitalizzazione risultano impignorabili e insequestrabili,.