Gli arretrati delle pensioni rappresentano somme di denaro a cui i pensionati hanno diritto ma che non sono state erogate nei tempi previsti dalla normativa vigente. Questi importi possono derivare da diverse situazioni, come ritardi nel primo pagamento della pensione o ricalcoli successivi degli importi dovuti. Comprendere cosa sono questi arretrati e quando vengono pagati è essenziale per ogni pensionato che desidera monitorare correttamente la propria situazione previdenziale.
Gli arretrati pensionistici sono importi spettanti di diritto ai pensionati che non sono stati riconosciuti nei tempi stabiliti dalla normativa o che derivano da calcoli effettuati successivamente all'erogazione ordinaria. Questi pagamenti retroattivi possono verificarsi per diverse ragioni:
In tutti questi casi, l'INPS garantisce il pagamento degli importi arretrati, assicurando che nessun diritto economico del pensionato vada perduto, anche se riconosciuto con ritardo.
Quando un lavoratore raggiunge i requisiti per accedere alla pensione e presenta la relativa domanda, si verifica un passaggio significativo dalla percezione dello stipendio all'assegno pensionistico. Questo processo non è sempre immediato e possono verificarsi ritardi nel primo pagamento.
In questi casi, il pensionato ha diritto a ricevere gli arretrati per tutte le mensilità non percepite dal momento in cui è maturato il diritto alla pensione. Questi importi vengono generalmente erogati insieme al primo accredito pensionistico, senza necessità di presentare ulteriori richieste.
Per chi si trova in questa situazione, è possibile monitorare lo stato della propria pratica pensionistica attraverso diversi canali:
Questo monitoraggio permette di comprendere a che punto sia la lavorazione della pratica e quando sia previsto il pagamento della pensione con i relativi arretrati.
Un'altra circostanza comune che genera arretrati è il meccanismo di rivalutazione annuale delle pensioni, noto anche come perequazione. Questo processo prevede l'adeguamento degli importi pensionistici all'andamento dell'inflazione per preservare il potere d'acquisto dei pensionati.
La rivalutazione avviene inizialmente sulla base di un indice provvisorio stabilito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF). Successivamente, quando viene determinato l'indice definitivo basato sui dati ISTAT, si procede a un ricalcolo che può generare differenze rispetto agli importi già erogati.
Quando l'indice definitivo risulta superiore a quello provvisorio, si genera un diritto a ricevere:
Questi pagamenti vengono tipicamente effettuati nella parte finale dell'anno, solitamente nei mesi di ottobre o novembre, e comprendono gli arretrati calcolati a partire dal mese di gennaio.
Gli arretrati delle pensioni vengono erogati seguendo le stesse modalità di pagamento scelte dal pensionato per l'assegno ordinario:
Quando gli arretrati derivano da ricalcoli o riconoscimenti tardivi, l'INPS provvede automaticamente al pagamento senza necessità di presentare domande specifiche. Il pensionato riceverà comunicazione dell'erogazione attraverso il cedolino pensionistico, consultabile nell'area riservata del sito INPS.
Un'ulteriore casistica che può generare arretrati riguarda l'esito positivo di ricorsi amministrativi o giudiziari contro decisioni dell'INPS. Quando un pensionato contesta con successo un calcolo errato o il mancato riconoscimento di un diritto, può maturare arretrati anche per periodi piuttosto lunghi.
In questi casi, l'importo degli arretrati può essere significativo e comprende:
È importante sottolineare che per questa tipologia di arretrati possono essere necessari tempi più lunghi per l'effettiva erogazione, in quanto richiedono procedure amministrative specifiche a seguito della sentenza o del provvedimento di riesame.
Un aspetto fondamentale da considerare riguarda i termini di prescrizione degli arretrati pensionistici. Secondo la normativa vigente, il diritto a percepire arretrati di pensione si prescrive dopo 5 anni dalla data in cui sarebbe dovuto avvenire il pagamento.
Questo significa che è importante verificare regolarmente la propria posizione pensionistica e, in caso di anomalie o diritti non riconosciuti, procedere tempestivamente con:
Interrompere la prescrizione è possibile attraverso l'invio di una comunicazione formale all'INPS, preferibilmente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata.